Economia

Chimici, firmato l’accordo. Aumento complessivo di 75 euro

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Chimici, firmato l’accordo. Aumento complessivo di 75 euro

Per i lavoratori della chimica farmaceutica arriveranno 75 euro in più in busta paga entro la fine del 2018. Federchimica, Farmindustria e sindacati ( Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil, Ugl Chimici, Failc-Confail, Fialc-Cisal) hanno rinnovato il Contratto collettivo nazionale di lavoro 2016-2018 per gli addetti all’industria chimica, chimico-farmaceutica, delle fibre chimiche e dei settori abrasivi, lubrificanti e gpl. L’accordo che fa del ccnl della chimica farmaceutica uno strumento moderno e flessibile, riguarda oltre 170.000 lavoratori e circa 3.000 imprese e riconosce complessivamente 75 euro in busta paga di qui al 2018.

Nel testo dell’accordo si legge che «è stato riconosciuto un incremento complessivo pari a 90 euro erogato con le seguenti modalità: 40 euro da gennaio 2017, 35 euro da gennaio 2018 e 15 euro da dicembre 2018». Inoltre si spiega che «in sostituzione della tranche di incremento del trattamento contrattuale mensile prevista dal vigente ccnl per il mese di ottobre 2015 sarà erogato un elemento distinto della retribuzione (Edr) di pari importo». L’edr però sarà «erogato fino al 31 dicembre 2016 e a quella data sparirà definitivamente». Quindi dai 90 euro delle 3 tranche vanno sottratti i 15 dell’edr che sparisce: così si arriva alla cifra di 75 euro complessivi.

L’intesa raggiunta consente alle imprese un recupero significativo del delta inflattivo del contratto precedente, anche attraverso la scelta di nessun onere economico per le imprese nel corso del 2016 - le tranche verranno infatti corrisposte a partire dal 2017 - e l’abolizione del premio presenza annuo (circa 220 euro medie). Per evitare i conguagli e i delta inflattivi le parti hanno concordato una verifica ex-post degli scostamenti tra inflazione programmata e reale che avverrà con cadenza annuale. È stata inoltre abolita un’indennità contrattuale aggiuntiva corrispondente alla retribuzione di una giornata lavorativa, per finanziare iniziative di welfare contrattuale (previdenza complementare Fonchim). Tema quest’ultimo su cui le Parti sociali settoriali sono particolarmente sensibili.

Produttività, occupabilità, flessibilità ed esigibilità sono le quattro parole che caratterizzano questa intesa. Tra le righe emerge la lunga tradizione di relazioni industriali tra imprese e sindacati che attraverso il contratto si preparano a cogliere sfide e confronti innovativi e responsabili. Con la valorizzazione della contrattazione aziendale, la semplificazione del testo contrattuale, la formazione (innovativa nel panorama contrattuale è la previsione di un modulo formativo obbligatorio per gli attori sociali aziendali, in particolare per le rsu), il miglioramento della salute e sicurezza sul luogo di lavoro e della tutela dell’ambiente, e un metodo di confronto partecipativo nell’ambito degli Osservatori aziendali. È proprio in questo ambito, non negoziale, che sono state realizzate le più significative scelte contrattuali della categoria e si è consolidato un principio vincente per la negoziazione: partire da una conoscenza condivisa come base per relazioni industriali efficaci e costruttive.

L’accordo, infine, prevede l’esigibilità a tutti i livelli della contrattazione attraverso interventi per migliorare e facilitare la conoscenza delle norme contenute nel ccnl e proprio per questo è stata condivisa la semplificazione strutturale del contratto per agevolarne conoscenza e quindi esigibilità e un adeguamento normativo per ampliare e valorizzare una contrattazione aziendale virtuosa effettivamente correlata alla produttività e alla redditività dell’impresa.

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