Economia

L’Emilia Romagna rilancia sui percorsi enogastronomici

  • Abbonati
  • Accedi
turismo

L’Emilia Romagna rilancia sui percorsi enogastronomici

L’Emilia Romagna rilancia su alcuni degli asset più forti in campo turistico: l’eno-gastronomia e i percorsi legati a gusto e benessere. Il nome la dice tutta: «Good», ossia il Workshop internazionale food tourism dell’Emilia Romagna alla scoperta della dimensione del tipico. «C'è forte interesse, da parte della domanda internazionale di food tourism - dice Emanuele Burioni, direttore Apt Emilia-Romagna - per i luoghi e i processi secolari da cui nascono gli outsider della cucina italiana coma Parmigiano Reggiano, Prosciutto di Parma e Culatello in primis che hanno casa in Emilia-Romagna».
Forte l'indicazione che emerge dalla giornata di business meeting tra buyer e seller di Good (http://www.gooditalyworkshop.it/), iniziativa realizzata all'interno del progetto “Via Emilia, Experience The Italian Lifestyle”. S 50 tour operator provengono da Giappone, Cina, Russia, Usa e Canada, e da tutta Europa hanno incontrato settantadue seller e sono andati all'origine del tipico italiano, nei caseifici e prosciuttifici emiliano romagnoli dove nasce il “made in Italy” alimentare più amato e imitato nel mondo. Gli operatori chiedono poi dimore di charme e luoghi ricchi di fascino (castelli, agriturismi di lusso, hotel glamour), sul fronte del prodotto enogastronomico - come sottolinea una analisi Apt servizi - vince invece la ricerca dell'autenticità, del lavoro artigianale, degli antichi procedimenti e degli opifici agroalimentari. «Parmigiano, Culatello e Aceto tradizionale balsamico sono molto apprezzati negli Stati Uniti - spiega Jim Dondero, del tour operator americano “Cork & Fork Epicurean Travel”- ma la loro terra di provenienza, con il suo affascinante mix di motorvalley, arte e cultura e buona tavola, è ancora poco conosciuta nonostante il suo enorme potenziale. Bologna è la destinazione perfetta per offrire ai nostri clienti un'esperienza a 360 gradi nella sua cucina e nei suoi sapori, ma grazie alla velocità dei collegamenti costituisce anche l'ideale punto di partenza per una vacanza alla scoperta di tutta la Food Valley emiliana». Danielle Carroll, del tour operator britannico “Smooth Red”rilancia : «L'Emilia Romagna ha la capacità di offrire eventi musicali di alto livello, la più tipica enogastronomia, luoghi pieni di pace e silenzio dove rilassarsi veramente, ma ad esempio anche campi da golf, che moltissimi dei nostri clienti amano e praticano».
Domani e domenica 18 ottobre gli operatori prenderanno parte a quattro educational tour di due giorni che interesseranno il territorio tra Piacenza e Rimini lungo la Via Emilia. Come ricorda Burioni, ammonta a 26 miliardi , un terzo del fatturato turistico italiano complessivo, la spesa dei turisti italiani e stranieri in ristorazione (14 miliardi) e prodotti tipici (12 miliardi) nel nostro Paese. L'insieme delle Dop e Igp emiliano-romagnole - fanno sapere da Apt servizi - si conferma come la quota più significativa delle denominazioni italiane in termini di valore economico. Il fatturato complessivo delle Dop e Igp italiane è rappresentato per circa l'81% dalle 10 denominazioni più “ricche” e tra queste Parmigiano-Reggiano, Prosciutto di Parma, Aceto Balsamico di Modena, prodotte in Emilia-Romagna, che rappresentano il 45% di tale quota, nonché Mortadella di Bologna e Grana Padano (per la quota parte prodotta in regione). Secondo le stime di Apt servizi l'Emilia-Romagna è l'area più rappresentativa, sia come numero di denominazioni (al 2014 sono 269 le Dop e Igp italiane), sia come valore; quest'ultimo, secondo i più recenti dati Ismea-Qualivita ammonta complessivamente a circa 6,5 miliardi alla produzione e 8,8 miliardi al consumo, oltre a 2,4 miliardi di export. I dati regionali aggiornati (2013 )indicano la presenza in Emilia-Romagna di 6.466 imprese attive che partecipavano alla produzione di almeno una Dop e Igp regionale.

© Riproduzione riservata