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I produttori: il consumo di carni in Italia è al di sotto della…

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dopo l’allarme oms

I produttori: il consumo di carni in Italia è al di sotto della soglia di rischio per la salute

  • –di Si.Spe.

Gli italiani consumano carni e salumi molto al di sotto della soglia-rischio per la salute. È la risposta di Assica-Assocarni all’allarme lanciato dallo studio dell'International Agency for Research on Cancer (Iarc) dell'Oms - pubblicato oggi da Lancet Oncology - che inserisce le carni rosse lavorate, come ad esempio i wurstel e gli insaccati, fra i cancerogeni appartenenti al gruppo 1, alla stregua del fumo e del benzene. Lo stesso studio definisce invece le carni rosse non lavorate come «probabilmente cancerogene», appartenenti al gruppo 2A.

Secondo Assica-Assocarni, le quantità considerate potenzialmente a rischio dalla ricerca Oms (100 grammi al giorno per la carne rossa e 50 grammi al giorno per quella trasformata) sono molto più alte del consumo tipico del nostro Paese. «Gli italiani mangiano in media 2 volte la settimana 100 grammi di carne rossa (e non tutti i giorni) e solo 25 grammi al giorno di carne trasformata. Il dato Iarc - spiega una nota Assica- Assocarni - è quindi superiore al doppio della media del consumo in Italia».

Sulla stessa linea è la risposta di Coldiretti che sottolinea come il rapporto Oms sia stato eseguito su scala globale su abitudini alimentari molto diverse da quelle italiane; gli statunitensi ad esempio consumano il 60% di carne in più degli italiani. «Non si tiene peraltro conto - sottolinea la Coldiretti - che gli animali allevati in Italia non sono uguali a quelli allevati in altri Paesi e che i cibi sotto accusa come hot dog, bacon e affumicati non fanno parte della tradizione italiana. Il consumo di carne degli italiani con 78 chili a testa è ben al di sotto di quelli di Paesi come gli Stati Uniti con 125 chili a persona o dell'Australia con 120 chili, ma anche della Francia con 87 chili a testa».

«Proprio quest'anno peraltro - precisa la Coldiretti - la carne è diventata la seconda voce del budget alimentare delle famiglie italiane dopo l'ortofrutta con una rivoluzione epocale per le tavole nazionali che non era mai avvenuta in questo secolo. La spesa degli italiani per gli acquisti è scesa infatti a 97 euro al mese per la carne che, con una incidenza del 22% sul totale, perde per la prima volta il primato», secondo l'analisi della Coldiretti.

Intanto sulla questione della cancerogenicità delle carni lavorate il ministero della Salute ha già chiesto il parere del Comitato Nazionale per la Sicurezza Alimentare. Lo ha detto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin a margine dell'inaugurazione dell'anno accademico dell'università Link Campus. «Premetto che le considerazioni dell'Oms sono preliminari, non servono allarmismi - ha affermato-. Sulla questione abbiamo comunque chiesto parere alla commissione presieduta dal professor Calabrese», ha precisato Lorenzin, aggiungendo che «Noi come Italia proponiamo la dieta mediterranea, che ha già in se' tutte le caratteristiche per una vita salubre». «La nostra dieta - ha ricordato Lorenzin - ha un apporto equilibrato di nutrimenti freschi e di tutte le componenti nutrizionali, fa parte della nostra cultura».

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