Economia

Dossier Il Prosecco fa tornare i giovani alla terra

  • Abbonati
  • Accedi
    Dossier | N. 3 articoliRapporto Veneto

    Il Prosecco fa tornare i giovani alla terra

    Agf
    Agf

    C’è un’area nella quale il ritorno dei giovani in agricoltura non è solo una statistica da sbandierare nei convegni ma una realtà verificabile a occhio nudo. Quell’area è principalmente in Veneto, nel distretto del Prosecco. Un vino che a partire dalla riorganizzazione della denominazione nel 2009 con la nascita della nuova Doc più ampia (che si estende anche a 3.500 ettari in Friuli Venezia Giulia) e il varo delle Docg di Conegliano Valdobbiadene e di Asolo e Colli asolani, ha conosciuto uno sviluppo senza precedenti nel settore. A cominciare dalle superfici vitate che qui nel Nord Est sono cresciute a dismisura mentre in altre aree del Paese sono spesso abbandonate. Gli ettari a Glera (il vitigno del Prosecco) nella più ristretta area Docg sono passati dai 4.635 del 2009 ai 6.860 di oggi. Ma soprattutto nella più ampia area Doc gli ettari sono passati dai 9.500 del 2009 ai circa 20mila di oggi. Un boom che non ha mancato di produrre effetti produttivi visto che dai poco più di 200 milioni di bottiglie realizzate nel 2009 (141 milioni di Prosecco Doc e 60 milioni del “superiore” Docg) nel 2015 si dovrebbe raggiungere quota 400 milioni visto che già nel 2014 era stata superata quota 380 milioni (306 milioni della Doc e 79 nella Docg).

    «Numeri significativi che mostrano quanto in questi anni si è investito sulle strutture – spiega il direttore del Consorzio del Prosecco Docg di Conegliano Valdobbiadene, Giancarlo Vettorello – anche se resto convinto che gli investimenti maggiori sono quelli realizzati sulle persone. Nelle aziende sono entrate nuove figure professionali in particolare nei ruoli commerciali e di marketing, senza contare i nuovi occupati invece coinvolti nell’accoglienza visto che in tutto il nostro distretto sono cresciute a dismisura le strutture di agriturismo o per l’ospitalità in cantina». Da una recente indagine del Consorzio del Prosecco Docg relativa al 2013 è emerso che nell’area Docg l’occupazione giovanile era vicina al 45,6% del totale. Senza contare che sono under 40 il 32,9% dei titolari o co-titolari delle aziende.

    «I numeri parlano chiaro – dice il presidente del Consorzio del Prosecco Doc, Stefano Zanette – e disegnano un fenomeno che è sotto gli occhi di tutti. Oltre ad essere presidente del Consorzio Doc guido anche una cantina sociale nell’area Docg, la cantina di Conegliano-Vittorio Veneto, che conta circa un migliaio di soci. E negli anni si è assistito, nelle assemblee, a un ribaltamento nei rapporti di forza con i giovani imprenditori che ormai hanno raggiunto per numero di presenze i loro colleghi più anziani. Gli under 40 sono inoltre entrati in forza nella gestione commerciale delle aziende ma è nelle scelte strategiche che si vede il cambio di passo, con una forte spinta negli ultimi anni al rinnovamento sia del parco macchine che delle attrezzature di cantina. E gli investimenti in innovazione sono il segnale più chiaro di una classe imprenditoriale che crede in questo prodotto, il Prosecco, e nel suo futuro».

    © Riproduzione riservata