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La Calabria investe sul turismo invernale e rilancia la «perla della…

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TURISMO

La Calabria investe sul turismo invernale e rilancia la «perla della Sila»

Via la vecchia cestovia in disuso dal 2013 “per scadenza di vita tecnica” e largo a nuovi impianti per rilanciare Lorica, la “perla della Sila”, seconda stazione di sport invernali in Calabria, dopo Camigliatello, in provincia di Cosenza. Si lavora per consegnare entro Natale una cabinovia automatica (Valle Cavaliere/Codecola di Coppo). E installare, subito dopo, una seggiovia biposto, uno skilift e nuove piste da sci, dotate di impianto di innevamento artificiale. Altri sentieri e parcheggi più ampi. Le nuove cabine, accessibili anche ai disabili, sono prodotte dall’azienda svizzera Bartholet, leader al mondo nella costruzione di impianti di risalita.

Un rilancio turistico in grande che comporta più di 16milioni di investimenti, da destinare anche al progetto Skipass Sila per la gestione privata delle opere (project financing da 3 milioni di euro, per la durata di 25 anni), come già previsto dal Pisl “Lorica Hamata in Sila amena” del Por Calabria. Coinvolta l’Unione dei comuni di San Giovanni in Fiore, Pedace e Serra Pedace.

C’è chi ipotizza anche, per il futuro, un collegamento tra le stazioni di Lorica e di Camigliatello. Dubbioso a riguardo, però, il direttore del Parco nazionale della Sila: «La normativa ci impone di rinnovare solo gli impianti esistenti – precisa Michele Laudati – La distanza fra le due località sciistiche comporterebbe la costruzione di nuovi tratti. E questo al momento non è possibile».

È pronta a ripartire, invece, la vecchia ferrovia silana, sulla quale viaggerà la vaporiera 353, treno per il turismo e la mobilità sostenibile che attraverserà i comuni dell'altipiano: intorno alla strada ferrata un paesaggio mozzafiato. L’istanza di inserimento nel Por appena approvato lascia intendere una rapida riattivazione della tratta. Fissata a novembre la riunione del Comitato per la messa in opera del progetto.

«Sono previste numerose fermate intermedie – spiega Laudati – dove i turisti troveranno ristoranti, botteghe artigiane e nuovi sentieri naturalistici». Che solo nel parco già ammontano a 700 km: una rete disegnata dal Club alpino italiano, per la valorizzazione e la promozione del patrimonio ambientale, all’interno di 77mila ettari, che comprendono 22 comuni e 3 province diverse. Insieme al giardino geologico, all'orto botanico, al museo etnografico e a un immenso arboreto (ex vivaio forestale), contenente la flora completa degli appennini e delle alpi».

Il tutto immerso nella biosfera più pura d’Europa: grazie al lavoro svolto durante la presidenza di Sonia Ferrari (oggi commissario straordinario), l’Ente parco ha portato la Sila nella rete mondiale dei siti di eccellenza dell’Unesco. Ora attende solo di essere promossa adeguatamente nei circuiti internazionali del turismo naturalistico.

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