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Milano rigenera le stazioni dismesse

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Industria

Milano rigenera le stazioni dismesse

  • –Marco Morino

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A Milano avanza l’iter per riqualificare gli ex scali ferroviari dismessi, una gigantesca operazione immobiliare che dovrebbe cambiare il volto di ampie zone cittadine nell’arco del prossimo decennio. Si tratta di sette grandi aree, per un totale di circa un milione e 250mila metri quadrati. Ieri mattina a Palazzo Marino è stato firmato l'accordo di programma tra Comune di Milano, Regione Lombardia e Ferrovie dello Stato (Fs) per la riqualificazione delle aree dei sette scali ferroviari dismessi presenti in città. Il documento sarà presentato entro trenta giorni al Consiglio comunale di Milano per la ratifica definitiva e permetterà di avviare, informano le Fs, «il più grande processo di rigenerazione urbana presentato in Italia da molto tempo». Comune di Milano ed Fs stanno ora elaborando - questa la novità - un protocollo di intesa per promuovere l'uso temporaneo di porzioni degli scali Farini, Porta Romana e Porta Genova, in modo da presidiare le aree e aprirle alla città, secondo le esperienze avviate durante il periodo di Expo e tuttora in corso. L'utilizzo temporaneo avverrà secondo le indicazioni di una regia condivisa sulle attività da svolgere e potrà prolungarsi fino all'avvio dei lavori di riqualificazione definitiva delle aree.

«In questo modo - spiega il Comune di Milano - le aree degli scali resteranno vive e fruibili in attesa delle destinazioni definitive previste dall'accordo di programma. Si tratta di importanti porzioni di città a ridosso del centro storico che non torneranno a essere insicure, ma continueranno a offrire nuove opportunità per il tempo libero e la cultura ai milanesi e ai visitatori». Per quanto riguarda il futuro degli ex scali ferroviari, ecco le prime indicazioni: nelle zone di Greco-Breda, Lambrate e Rogoredo la funzione prevalente è quella della residenza sociale, con previsione di una percentuale minima destinata a funzioni commerciali e compatibili con la residenza; nella zona di Porta Genova la priorità è data a funzioni connesse alla vocazione presente nel contesto, correlata al sistema della moda e del design, con percentuale inferiore destinata alla residenza; l'area di San Cristoforo riveste invece una funzione ecologica e sociale, rappresentando il terminale del sistema lineare del Parco del Naviglio Grande.

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