Economia

Scala, pareggio anche per il 2016

  • Abbonati
  • Accedi
Industria

Scala, pareggio anche per il 2016

  • –Giovanna Mancini

milano

Il pareggio di bilancio sarà raggiunto anche nel 2016. «Per l’undicesimo anno consecutivo», ha precisato ieri il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, uscendo dalla riunione del consiglio di amministrazione del Teatro alla Scala, di cui è presidente.

Un cda che avrebbe dovuto discutere proprio di bilancio e budget, ma che si è concentrato soprattutto su questioni burocratiche relative alla sicurezza e alle norme anticorruzione, rimandando al prossimo 14 dicembre la quadratura del cerchio per quanto riguarda i conti.

Non sarà facilissimo, infatti, farli quadrare, e anche per questo probabilmente si è preferito rimandare la questione a un successivo cda. Per il 2016 la proposta è appunto quella del pareggio, con un budget che dovrebbe attestarsi attorno ai 121 milioni di euro, una cifra inferiore a quella di quest’anno (127 milioni), ma comunque superiore agli anni precedenti. Analoga proposta di pareggio per il 2015, anche se in questo caso pesano i mancati introiti da biglietteria durante il periodo estivo, ovvero la programmazione “speciale” presentata dal teatro in occasione del semestre di Expo 2015. Un “buco”, rispetto alle attese, di 400mila-600mila euro che, spiegano dal teatro, dovrebbe comunque essere coperto da un aumento delle sponsorizzazioni e dagli stanziamenti pubblici speciali destinati proprio a Expo che, uniti agli introiti dell’intera stagione, dovrebbero compensare il vuoto dei mesi estivi.

Per il prossimo anno, che si annuncia comunque impegnativo per budget e programmazione (15 opere e sei balletti in cartellone, oltre alla stagione sinfonica) la sovrintendenza è al lavoro per cercare non soltanto nuovi sponsor, ma anche nuovi soci, grazie agli incentivi offerti dalla legge sull’Art bonus, ma anche a una modifica dello statuto della Fondazione, approvata lo scorso luglio, che consente l’ingresso di nuovi soci “ordinari” con un contributo inferiore (100mila euro l’anno) rispetto a quello necessario in precedenza (600mila euro).

Ma è probabilmente il fronte sindacale quello che preoccupa di più la direzione del teatro scaligero, alla vigilia della prima di Sant’Ambrogio, che vedrà quest’anno sul podio il maestro Riccardo Chailly, a dirigere la Giovanna d’Arco di Verdi. Dopo lo sciopero dei tecnici che lo scorso 12 novembre ha fatto annullare la prima del balletto «Histoire de Manon», con Roberto Bolle e Svetlana Zacharova, la Slc Cgil ha annunciato altre due giornate di sciopero, domani e giovedì. La motivazione, esattamente come nel caso di due settimane fa, è il livello occupazionale del personale tecnico di palcoscenico, giudicato dalla Cgil inadeguato a far fronte ai carichi di lavoro che, si legge in un comunicato, anche per quest’anno sono «ulteriormente aumentati rispetto alla produzione degli anni passati (2006-2014)». Le risposte della direzione – il rafforzamento dei laboratori Ansaldo con 20 nuove assunzioni a tempo determinato, e del corpo di ballo, con 25 assunzioni, non sono state giudicate sufficienti.

Proprio questa mattina il sovrintendente Alexander Pereira incontrerà i rappresentanti di tutte le sigle sindacali: all’ordine del giorno proprio la questione dell’organico. Oltre a evitare lo sciopero dei prossimi giorni, la direzione deve scongiurare l’avvio di una difficile stagione sul fronte delle relazioni sindacali, anche in vista della necessità di chiudere, entro febbraio, la trattativa sul contratto unico, reso obbligatorio dall’autonomia gestionale riconosciuta al Teatro dal governo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA