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Smartphone, calo dei prezzi e social: come è cambiata la telefonia…

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Smartphone, calo dei prezzi e social: come è cambiata la telefonia in 20 anni

Celebre il detto “Cattiva maestra televisione”. Oggi Karl Popper affibbierebbe quella definizione alla tecnologia? Certo è che davanti ai risultati del Nielsen Global Generational Lifestyles Report realizzato su un campione di 30mila individui in 60 Paesi, qualche dubbio verrebbe. Un dato su tutti: in Italia un 43% della popolazione non può fare a meno della tecnologia neanche durante i pasti. E ci va anche bene perché francesi, olandesi e belgi sono quelli meno propensi a rinunciarvi (lo fanno solo il 20%, 27% e 30% rispettivamente).

Intanto però – e qui si passa a un’altra ricerca di recente diffusione che riguarda una parte, seppur preponderante, di quella tecnologia – ormai ad avere il cellulare è il 91,4% di italiani che hanno più di 14 anni. E di questi quasi la metà ha uno smartphone con una tendenza in netto aumento. Quanto alla telefonia fissa un terzo delle persone non ha accesso a un telefono fisso in casa, anche se la richiesta di dati e velocità di download sta spingendo proprio il mercato del fisso, come testimonia il 53,7% della popolazione che ha una connessione internet da casa, in fibra (pochi) e in Adsl (la gran parte).

Insomma: calo dei prezzi, riduzione delle tariffe, nuove abitudini d’uso. C’è tutto questo nella fotografia sulla telefonia e sul suo mercato scattata da Gfk Eurisko. Uno studio commissionato da Vodafone – in occasione del ventesimo compleanno di Vodafone Italia – ma che ha puntato a rstituire un’immagine del mercato nel suo complesso, senza soffermarsi sulle performance di questo o a quell’operatore.

E così fa impressione confrontare i dati di oggi con quelli di 20 anni fa. Nel 1995 gli italiani che possedevano un cellulare erano 2,9 milioni, mentre oggi sono quasi 47 milioni, oltre il 90% della popolazione con più di 14 anni. Cresce anche la base dei possessori di smartphone, passata dall’1,2% della popolazione nel 2009 al 47,6% del 2015.

In un decennio la spesa media per acquistare un dispositivo è calata sensibilmente: da 636 a 235 euro per uno smartphone e da 169 a 43 euro per un cellulare tradizionale. E qui la ricerca mette visivamente a confronto i due campioni di vendite: Nokia 3310 nel 2004 e Samsung Galaxy S3 Neo nel 2015. La prima, europea non c’è più, confluita in Microsoft. La coreana Samsung è diventata la nuova potenza.

Si è dimezzata anche la spesa per i servizi: nel 2007 in media ogni mese l' utente di cellulare o smartphone spendeva poco più di 24 euro, mentre oggi ne spende circa 12. A fare da volano alla telefonia mobile anche la fruizione dei servizi web che oggi coinvolge quasi un terzo degli italiani (32,4%) rispetto all’1,8% del 2007. Le attività online più gettonate su dispositivi mobili sono quelle che hanno a che fare con i social network, Facebook in testa, seguite dall’ invio o ricezione di posta elettronica, dalla fruizione di video e musica, dalle news e dagli acquisti online.

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