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Bankitalia: nel Lazio i servizi trainano la ripresa, ma costruzioni e…

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il rapporto

Bankitalia: nel Lazio i servizi trainano la ripresa, ma costruzioni e investimenti arrancano

La crescita del settore dei servizi è la nota positiva dell'economia del Lazio nei primi mesi di quest'anno, mentre il comparto delle costruzioni al palo e l'assenza di spesa per investimenti rappresentano «le zone d'ombra». È la sintesi dell’analisi degli economisti della sede di Roma della Banca d'Italia guidata da Paolo Galiani. «Ci sono segnali positivi di ripresa ed è atteso un rafforzamento nei prossimi mesi e nell'arco del 2016» ha sintetizzato il direttore della sede di Roma, regione che ha visto lo scorso anno il Pil crescere dell'1,4 per cento.

Occupati stabili, ma cassa integrazione in calo (-16,3%)
Migliora l'export, grazie alle imprese della farmaceutica e della chimica che sono il punto di forza della regione (assorbono il 50% dell'export). Bene il turismo, anche se dalla Banca d'Italia non si aspettano spinte particolari dal prossimo Giubileo straordinario. Il dato nuovo per l'economia del Lazio che Galiani ha sottolineato è quello del mercato del lavoro; gli occupati sono rimasti invariati ma c'è stata una forte discesa della cassa integrazione guadagni (-16,3% nei nove mesi rispetto allo stesso periodo 2014) a fronte del picco del 2014.

Ripresa dei consumi per le famiglie
L'economia del Lazio è caratterizzata «da un comparto dei servizi che ha trainato la ripresa», ha afferma l'economista della Sede di Roma della Banca d'Italia Raffaello Bronzini, «grazie anche alla ripresa dei consumi delle famiglie». Dalle indicazioni qualitative raccolte dagli economisti della sede di Roma si registra una crescita delle vendite sia nel settore alimentare sia in quello dei beni durevoli, oltre al balzo delle immatricolazioni delle nuove auto (+15,2% nei dieci mesi 2015) e al +4,6% di aumento delle presenze turistiche negli alberghi di Roma e provincia (dati del primo semestre). Male le costruzioni: «Non c'è inversione ciclica» notano gli uomini della Banca d'Italia, con un calo delle ore lavorate nella prima parte del 2015 e poca fiducia su una crescita del valore della produzione a fine anno in grado di superare il consuntivo del 2014.

Migliora domanda credito, ma investimenti non ripartono

Dal lato del credito la fotografia scattata dalla Banca d'Italia è in chiaroscuro. Si registra sicuramente una ripresa della domanda di credito e un miglioramento delle condizioni di offerta da parte delle banche, ma la richiesta di credito da parte delle imprese laziali è ancora per il circolante e la ristrutturazione di vecchie posizioni debitorie. «Il punto debole è che manca la spesa per investimenti» ha notato Galiani. I prestiti al settore privato (famiglie e imprese) a giugno registrano un +0,6% ma al netto di operazioni straordinarie, ha osservato l'economista di Bankitalia Luigi Leva «c'è una certa stazionarietà che però non è da considerare un dato negativo guardando alla forte contrazione dei prestiti che si registrava dal 2011».

Tassi alti per le piccole imprese
Dall'analisi sui tassi applicati dalle banche ai prestiti alle imprese del Lazio si conferma un trend nazionale: i prestiti bancari sono in calo per le imprese grandi e medie ma non scendono per le imprese piccole, quelle con meno di venti addetti, giudicate evidentemente più rischiose. Il tasso medio nel Lazio a giugno era dell'8% per questa categoria (8,1% a dicembre) considerando lo stock dei prestiti. Dall'analisi dei tassi sui nuovi prestiti a medio lungo termine, invece, emerge un netto calo per le imprese laziali: dal 3,5% di dicembre 2014 al 2,3% medio di giugno scorso. In calo, in linea con quanto avviene in tutta Italia, i tassi sui mutui per le famiglie laziali che continuano ad accumulare il risparmio sui depositi (sfiorano i 93 miliardi, +1,3% a giugno) mentre riducono la ricchezza finanziaria accumulata in titoli, in particolare obbligazioni bancarie, che ammontava a giugno poco meno di 60 miliardi (-4%).

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