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Napoli punta su industria e territori

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Industria

Napoli punta su industria e territori

NAPOLI

Tre strumenti e tre linee di sviluppo: le proposte avanzate dall’Unione industriali di Napoli nel giorno dell’assemblea annuale.

Credito d’imposta per investimenti; proroga dell’esonero dal pagamento dei contributi per i nuovi assunti a tempo indeterminato fino al 2020, con la stessa intensità e la stessa durata; super ammortamento, maggiorato per il Sud, rispetto a quello già previsto nella legge di stabilità. «Le linee generali del Masterplan per il Mezzogiorno sono solo un primo passo – precisa il presidente degli industriali napoletani, Ambrogio Prezioso – gli interventi per il Sud devono entrare a pieno titolo nella politica economica nazionale del Governo».

I rapporti tra Nord e Sud diventano tema centrale dell’evento intitolato: «Napoli, la Campania, il Mezzogiorno: perchè no?». «Sia chiaro – precisa Prezioso – Il Sud non è al rimorchio del Nord; ma riteniamo che solo se Sud e Nord sono uniti in una sola strategia, possono esprimere una vera crescita economica per il paese». E aggiunge: «Ora basta con un regionalismo esasperato e inutile. Oggi bisogna essere e diventare italiani». Sulla stessa linea il presidente della Federazione nazionale dei Cavalieri del Lavoro, Antonio D’Amato. «Oggi non dobbiamo più parlare di questione meridionale – dice D’Amato – ma di questione industriale del Paese. L’Italia può avere un ruolo per fare l’ Europa più forte, più unita e più coesa. Ma è necessario che prima risolva le sue questioni interne. In questo contesto non è più tempo di contrapporre il Sud al Nord».

Il Sud per ora resta indietro Nel 2015 il Pil italiano crescerà probabilmente un pò meno dell’1%, mentre quello del Sud resterà immobile. La ripresa continuerà nel 2016 – per l’Unione industriali di Napoli – ma le previsioni indicano un incremento del pil meridionale che sarà meno della metà di quello nazionale. Gli investimenti nell’industria manifatturiera meridionale sono calati del 60%. Qualcosa in verità si sta muovendo: nella prima parte del 2015 è stato registrato un incremento delle assunzioni, che nel Sud è stato percentualmente superiore al resto del Paese.

«Vediamo segnali di ripresa – conferma il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi – che ci indicano la strada da percorrere: quella dell’impresa che è riuscita a resistere alla crisi».

Per far crescere il Sud l’assemblea degli industriali napoletani – a cui hanno preso parte anche il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, il governatore della Campania Vincenzo De Luca, oltre al ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio – attraverso la voce di Prezioso, propongono tre linee di sviluppo: politica industriale, infrastrutture e reti, rigenerazione delle aree urbane.

«La sintesi dei numerosi progetti da attuare dovrebbe integrare industria e infrastrutture in una sorta di grande superinfrastruttura», aggiunge il presidente Prezioso. E poi, nel dettaglio, ricorda che la «Campania conta quattro importanti filiere della manifattura: aerospazio, automotive, fashion, agro-alimentare. A cui si aggiunge un sistema di imprese a rete, da potenziare, che nasce dal collegamento tra turismo, ambiente e beni culturali». Chiede che vengano supportate. «La filiera dell’aerospazio – dice – va rafforzata. Dobbiamo costruire un progetto nazionale, che valorizzi il tessuto delle pmi così come gli importanti insediamenti di Finmeccanica». Dai cieli al mare. Per il leader degli imprenditori partenopei «altra grande opportunità è data dal possibile partenariato tra industria navale e centri di ricerca marina per realizzare a Castellammare di Stabia una nave oceanografica, che consentirebbe lo sviluppo di prodotti high tech». L’elenco è lungo gli industriali rivendicano il lavoro svolto per spingere sulla ricerca e sulla innovazione e le intense collaborazioni con università, centri di ricerca e Cnr.

Prezioso punta il dito sullo stato di degrado in cui versano le aree industriali e invoca investimenti su ferrovie, reti idriche, reti tecnologiche. Parla di deficit energetico. Fondamentale resta la questione “porto”. « È necessario – ribadisce l’industriale partenopeo – che il Governo nel più breve tempo possibile, nomini il presidente della nuova Autorità». Infine, un cavallo di battaglia degli industriali partenopei è la rigenerazione urbana: Bagnoli, Napoli Est, Pompei, Campi flegrei, centro storico: sono grandi occasioni e progetti da attuare, senza più rinvii.

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