Soltanto prototipi e macchine su misura
«Inventiamo ogni giorno una macchina nuova, ma non abbiamo capannoni e macchinari. Il nostro cuore è il know how e la cosa più preziosa che abbiamo è il capitale umano». Gianluigi Viscardi è un imprenditore che ha iniziato 30 anni fa e ora ha in mano un gioiellino, un'eccellenza internazionale: la sua Cosberg è tra le principali aziende nell’automazione dei sistemi dell’assemblaggio e progetta e costruisce prototipi di macchine ideate al computer in 3D e a cui attinge la filiera della meccatronica nazionale e diverse multinazionali, tanto che la Cosberg esporta il 90% dei suoi prodotti.
In questa innovativa impresa si costruiscono macchinari per realizzare orologi, cerniere per mobili, guide dei cassetti o interruttori della luce. Nessuna produzione in serie ma macchinari unici. Prodotti che vengono ideati e progettati e poi realizzati all'esterno. «Bisogna sapere mettere insieme tutte le tecnologie e i dati a disposizione e in più – aggiunge Viscardi - bisogna essere capaci di ascoltare i clienti».
Questa azienda, di 100 dipendenti che investe il 12% del proprio fatturato in ricerca e sviluppo, ha un solo segreto: non avere segreti. «La nostra è la open innovation, la conoscenza condivisa, vogliamo infatti mettere chiunque nelle condizioni di fare le stesse cose. Così se perdiamo qualche dipendente lo possiamo sostituire in fretta con un altro membro della nostra squadra». Insomma quella creata da Viscardi è come una scuola continua di meccatronica, dove tutti, compresi i clienti vengono a seguire i lavori di assemblaggio. «Nella mia azienda non ho problemi, l’anno scorso abbiamo raddoppiato il nostro fatturato, se devo segnalare un ostacolo lo trovo nel credito, quando vado in una banca mi chiedono soprattutto se ho capannoni o macchinari», avverte il creatore della Colsberg.
«Credo che anche il sistema bancario debba fare un salto in avanti e riuscire a capire chi fa innovazione e crea valore sostenendolo», conclude Viscardi.
Mar.B.