Economia

Piano per rilanciare Narni-Terni

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Industria

Piano per rilanciare Narni-Terni

  • –Silvia Pieraccini

terni

Gli industriali umbri che operano nell’area Narni-Terni sono disponibili a investire 350 milioni di euro per rilanciare la manifattura provata dalla crisi (soprattutto dell’acciaio, settore ancora fondamentale), imboccare nuove strade di sviluppo, attrarre investimenti endogeni. Ma occorre che istituzioni e sistema della formazione collaborino a questo grande progetto di recupero di competitività, condensato nel masterplan che Confindustria Umbria ha realizzato con The European House-Ambrosetti e presentato nei giorni scorsi al polo industriale di Nera Montoro.

«Vogliamo offrire una risposta compiuta per il triennio 2016-2018 – ha spiegato Stefano Neri, presidente della sezione territoriale di Terni di Confindustria Umbria – e ci mettiamo in gioco con investimenti importanti che le aziende e le multinazionali presenti sul territorio sono disponibili a fare. Ma il sistema economico deve allinearsi a quello universitario e della formazione, e poter disporre di risorse pubbliche e fondi europei che non possono più andare solo alle piccole e medie aziende, ma devono poter finanziare anche la grande industria, da coinvolgere non come controparte ma a fianco del territorio».

Il settore su cui il masterplan di Ambrosetti invita a scommettere e concentrare le risorse, anche in virtù della tradizione industriale dell’area ternana (leader italiana nella produzione di biopolimeri), è la chimica verde, mentre i filoni da alimentare sono la fabbrica intelligente, intesa come manifattura 4.0, e l’efficienza energetica.

«La sfida è tornare a creare valore – ha sottolineato Valerio De Molli, managing partner di Ambrosetti – difendendo i settori industriali strategici, integrando l’industria con i servizi e rafforzando l’integrità delle filiere, portando tecnologie di frontiera nelle piccole e medie aziende. Il sistema industriale può crescere solo puntando sulla ricerca e sull’innovazione».

Dall’Università di Perugia è arrivata una prima apertura: «Lavoriamo insieme per migliorare l’offerta formativa – ha detto il rettore Franco Moriconi – l’Università può aiutare anche le piccole aziende a “cercare” quell’innovazione di cui spesso non sentono il bisogno».

Il masterplan di Narni-Terni, e dunque il lavoro fatto da Confindustria Umbria, è uno strumento apprezzato anche dalla presidente della Regione, Catiuscia Marini: «È un tassello dell’intesa che stiamo costruendo col Governo – ha spiegato – e che dovrebbe portarci a essere una delle Regioni in cui si realizza una politica industriale integrata». Il modello è l’accordo di programma, già sperimentato ad esempio a Piombino (proprio per la crisi dell’acciaio) e Livorno, che prevede lo stanziamento di risorse pubbliche per il rilancio dell’area e l’attrazione di investimenti.

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