Economia

Mille imprese aprono ai ricercatori

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Industria

Mille imprese aprono ai ricercatori

Quasi mille - 980 per la precisione - imprese aprono le porte ai giovani dottori di ricerca. Si è chiusa così la prima del progetto PhD ITalents, finanziato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e gestito da Fondazione Crui, Miur e Confindustria per promuovere nuove forme di placement dei giovani ricercatori. I posti offerti sono stati 1.136. L’adesione si è concentrata principalmente su 3 delle 6 aree previste: Ict (48%), Salute e Scienze della vita (21%), Energia (14%).

Sul versante istituzionale, Stefania Giannini, ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca osserva che «l’alta adesione delle aziende al bando PhD ITalents è il segnale di un cambiamento culturale atteso da tempo. Finalmente il dottorato di ricerca non viene più percepito come un titolo che apre le porte alla sola carriera accademica». «Le cifre che emergono da questa prima fase dimostrano nei fatti che in Italia il dialogo Università-Imprese funziona molto meglio di quanto si creda – aggiunge Angelo Riccaboni, Presidente della Fondazione Crui –. Messo nelle condizioni adeguate, il mondo produttivo non esita ad aprire le porte ai giovani ricercatori».

Sul versante delle imprese, Ivan Lo Bello, vicepresidente Confindustria per l’Education, sottolinea che «le imprese hanno aderito con entusiasmo e fiducia al progetto PhD ITalents mostrando che la domanda di dottori di ricerca nell’industria non manca. Adesso abbiamo bisogno dell’offerta: i dottori di ricerca, che si spera risponderanno numerosi, devono sapere che le loro competenze sono le benvenute nelle industrie italiane». «Il progetto PhD ITalents realizza un importante matching che, da un lato, valorizza la fondamentale figura del ricercatore industriale e offre ai giovani talenti l’opportunità di affacciarsi al mondo produttivo restando in Italia; e, dall’altro, consente alle imprese di essere sempre più competitive, proprio puntando su R&I e sui giovani», afferma Diana Bracco, vicepresidente Confindustria per la R&I.

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