Economia

Un quarto dei consumatori compra falsi online senza saperlo

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CONTRAFFAZIONE

Un quarto dei consumatori compra falsi online senza saperlo

Tra chi acquista online, uno su quattro compra “falsi”, merce contraffatta, senza saperlo nè volerlo. E spesso se ne accorge solo quando scarta il pacco e magari neanche dopo. Quasi un quarto dei consumatori ha acquistato un prodotto online che si è rivelato contraffatto, sia che fosse abbigliamento o calzature, elettronica di consumo e contenuti digitali.

È il dato che emerge dalla nuova ricerca commissionata da MarkMonitor (azienda specializzata nella protezione del brand online) e condotta da Opinium (società leader nelle ricerche di mercato) che ha analizzato le abitudini di acquisto di 3.450 consumatori in 9 paesi (Gran Bretagna, Francia, Danimarca, Germania, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Svezia e Stati Uniti). Obiettivo, fotografare l’opinione dei consumatori su questioni quali l’acquisto di prodotti contraffatti e la sicurezza online. Anche perchè, se normalmemte i consumatori fanno poco più di un terzo (34%) del loro shopping online, l’attività aumenta anche di 15 punti sotto le festività natalizie, raggiungendo il 40% degli acquisti via e-commerce.

«Dal momento che siamo vicini al Natale, è importante che i consumatori stiano in guardia quando sono a caccia di affari online – ha affermato Mark Frost, Ceo di MarkMonitor –. Come il rischio di essere esposti a siti che vendono prodotti falsi o di acquistare inconsapevolmente prodotti contraffatti mentre sono in cerca di affari. Con il livello di sofisticazione che i falsari usano sui loro siti, sta diventando sempre più difficile per i consumatori stabilire se i prodotti sono autentici».

Secondo l’indagine, il 70% degli acquirenti non vuole comprare beni contraffatti e la metà lo ritiene proprio «moralmente sbagliato». Tuttavia, oltre il 25% degli intervistati ha ammesso di non saper distiguere se il sito da cui acquista è lecito oppure no.
Inoltre, non solo il 24% ha ammesso, in più di un’occasione, di aver acquistato merce online che poi si è rivelata contraffatta, ma c’è anche un 20% che, anche dopo aver capito di trovarsi su un sito illegale e che vende merce “falsa”, prosegue con l’acquisto. Soprattutto di accessori e scarpe (53%), abbigliamento o valigie (42%) ed elettronica (41 per cento).

Le armi a disposizione? Esiste la cosiddetta tutela “ex officio”, cioè la possibilità, per qualunque ufficio doganale Ue , quando esistono sospetti fondati, di bloccare la presunta merce falsa, per 3 giorni lavorativi, informandone il titolare del marchio.
Ma ciò non vale per i siti di “fake”, almeno fino a quando la Commissione non individuerà, per ogni Paese, le autorità preposte a farlo, estendendo all’e-commerce quanto già è legittimo fare alle frontiere comunitarie.
Poi c’è il problema della “giurisdizione” sui siti web. I server sono tutti all’estero e le armi sono spuntate. Mentre sul piano amministrativo, sul fronte italiano, in base alla tutela dei consumatori e al contrasto alle pratiche scorrette, spesso si riescono ad ottenere dall’Antitrust, in tempi brevi, provvedimenti di oscuramento dei siti.

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