Economia

Prosecco, fine anno con il botto (+9%)

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Industria

Prosecco, fine anno con il botto (+9%)

  • –Katy Mandurino

pieve di soligo (tv)

Il Natale 2015 segna la conferma che si ricomincia a spendere anche per prodotti di qualità. Ne è la riprova il dato registrato dal prosecco, la cui crescita inarrestabile - soprattutto sui mercati esteri - ora comincia a trovare conferma anche in Italia. «I dati relativi al periodo gennaio-novembre hanno fatto segnare in termini di volume un significativo 5% in più rispetto all’intero 2014, mentre i volumi relativi alla Gdo nella sola Italia sono cresciuti - spiega Innocente Nardi, presidente del Consorzio Docg Conegliano-Valdobbiadene, uno dei tre consorzi del territorio vitato a prosecco - del 9%. Il che porterà il nostro consorzio a superare alla fine dell’anno i 79,2 milioni di bottiglie prodotte l’anno scorso». «Non solo: i nostri consumatori - continua Nardi - sono sempre più attenti alla qualità e sono consapevoli del valore di ciò che offriamo, prova ne è che il Prosecco Docg viene acquistato non solo per essere consumato ma anche per essere regalato».

I dati congiunturali del consorzio Docg Conegliano-Valdobbiadene - 20 comuni nel Trevigiano, 3.300 viticoltori, 184 case spumantistiche, 5.400 addetti totali - sono contenuti nel Rapporto economico del Centro studi del distretto di Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, presentato ieri a Pieve di Soligo, nel cuore del territorio del prosecco. Il valore della produzione è aumentato nel 2014 segnando un +11,5%in termini di valore e un +9,3% in termini di volumi, attestandosi a quota 403,6 milioni di euro. Relativamente alla tipologia spumante (che rappresenta il 95% del totale) il mercato italiano ha registrato un valore delle vendite alla produzione pari a 222,6 milioni di euro, pari a un volume di 41,5 milioni di bottiglie; i dati Ho.Re.Ca. a livello nazionale del Prosecco Superiore Spumante, con 70,5 milioni di euro, hanno segnato un +14,8% a valore rispetto al 2013, una vera e propria inversione di tendenza rispetto agli ultimi anni. Per quanto riguarda l’export, nel corso del 2014 c’è stato un ulteriore e significativo progresso, con una produzione stimabile in 146,5 milioni di euro e 31,9 milioni di bottiglie. Su base annua, il mercato internazionale ha assorbito un +10,8% a valore e un +11,9% a volume rispetto al 2013.

Dato significativo quello sull’occupazione, che aumenta del 2% nel totale degli addetti rispetto al 2013 (contro un +0,4% di media nazionale), con un +12,9% in più di under 40. Si assiste a un vero e proprio “ritorno alla terra”: i giovani, infatti, sono il 37,2% del totale degli addetti impegnati in vigneto e un quarto dello staff tecnico presente in cantina.

«Ora la sfida - conclude il presidente - è creare una cultura della gestione che sia di successo, conciliando l’enorme domanda di prodotto con una offerta rigida e contingentata dalla limitatezza del territorio e dalla necessità di tutelare il marchio».

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