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Dall’Università di Trento un software e un «bollino» per…

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lotta alla contraffazione

Dall’Università di Trento un software e un «bollino» per contrastare la vendita illegale di farmaci sul web

Una farmacia, se vuole vendere online, deve avere in vista il bollino blu dell’Unione europea. Ma a un bravo hacker per falsificarlo e copiarlo su quello di un sito web di medicine illegali bastano appena nove minuti.

Contro un mercato – quello dei farmaci contraffatti venduti online – che solo nella Ue si stima valga 10,5 miliardi di euro e dove il 94% delle farmacie presenti in rete è illegale, l’Università di Trento presenta, questa mattina, i risultati di Fakecare, progetto triennale che si conclude con il 2015 e finanziato con oltre 365mila euro dalla Commissione europea per sviluppare software e strumenti innovativi nella lotta alla contraffazione online. Anche perché secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità almeno il 50% dei farmaci venduti online è contraffatto.

Così è nato Fast (acronimo di Fakecare Alert System Tool), l’algoritmo detective che mappa, incrocia, analizza i flussi di dati e consente, alle forze dell’ordine e a Interpol di verificare quali siti web di farmacie sono legali e quali no. Prototipo già testato nel corso dell’operazione Pangea condotta un anno fa da Interpol e che ha consentito la chiusura di circa 11.800 siti web illegali. «Incrociando gli schemi e le caratteristiche ricorrenti tipiche dei siti web illegali con liste costantemente aggiornate di “indirizzi” di farmacie online non legali - ha spiegato Andrea Di Nicola, che dirige il gruppo di ricerca eCrime dell’Università di Trento - siamo in grado, attraverso i legami che ci sono, di distinguere quali siti che vendono farmaci lo fanno in regola e quali invece no. Con una precisione dimostrata del 95 per cento».

Inoltre, il team interdisciplinare (composto da giuristi, criminologi, statistici, ingegneri e informatici) ha prodotto un “bollino digitale” da apporre sui siti delle farmacie, che dialoga con l’utente e che ne garantisce la conformità a oltre 10 standard di sicurezza, per assicurare l’autenticità del sito web e superare le debolezze del logo Ue, falsificabile, spiegano gli esperti trentini, in nove minuti.

Ma il nemico, per sconfiggerlo, bisogna conoscerlo. «Per questo motivo - ha concluso Di Nicola - per 6 mesi, il team ha “mappato” e analizzato il comportamento di migliaia di clienti potenziali di farmacie illegali, costruendo 2 falsi siti web di farmaci illegali (che solo al termine impedicano di finalizzare l’acquisto. In 6 mesi abbiamo avuto oltre 5mila potenziali clienti, che si collegavano la mattina presto o nella pausa pranzo, con l’obiettivo di acquistare soprattutto farmaci ritenuti”imbarazzanti” da richiedere al banco, per lo più con ricetta medica». Si va dai prodotti vasodilatatori e per aumentare le prestazioni ai prodotti per gli sportivi e a quelli per le diete sino agli abortivi.

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