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Retelit punta sul Middle East

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Industria

Retelit punta sul Middle East

Retelit riceve da un pool di banche 30 milioni di euro. Risorse che spianano la strada all’investimento nel cavo sottomarino AAE-1 posizionato fra Hong kong e Mediterraneo (il cavo “atterrerà” a Bari).

Piazza Affari (dove la società attiva nei servizi di trasmissione dati e infrastrutture per le tlc è quotata dal 2000) ha salutato con un +2,48% la notizia comunicata ieri e relativa al finanziamento accordato alla controllata e-via Spa da un pool di tre banche. Si tratta di due linee di credito per una dote che servirà a coprire «il cash flow operativo», assicurando anche «la copertura totale degli impegni futuri relativi all’investimento nel progetto cavo sottomarino AAE-1 nel pieno rispetto di quanto previsto dal piano industriale», ha commentato Dario Pardi, presidente di questa società con sede a Milano e con un azionariato in cui oltre alla società libica Bousval, socio di maggioranza relativa con il 14,8%, c’è un patto di sindacato al 18,12% di cui fanno parte Hbc, Selin, La Società Privata, Alberto Pretto, Luca Pretto, Laura Ziggiotto.

La messa in servizio del cavo è prevista per la fine del 2016 e avverrà grazie all’unione di varie forze all’interno di un consorzio internazionale al quale Retelit (37,2 milioni di euro di ricavi a fine 2014) ha deciso di prendere parte con un investimento complessivo di 57,6 milioni. Del resto sui cavi intercontinentali si stanno concentrando molte attenzioni: dovranno trasportare dati che con il tempo stanno diventando merce sempre più preziosa.

«Già oggi – spiega l’ad Federico Protto – Retelit realizza il 55% del proprio fatturato su clienti internazionali. L’investimento nel cavo conferma questa vocazione internazionale e ci permetterà l’apertura di nuovi mercati, principalmente nell’area geografica del Middle East e del Far East»

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