Economia

Ue, è legge il «pacchetto marchi»: depositarli…

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PROPRIETÀ INTELLETTUALE

Ue, è legge il «pacchetto marchi»: depositarli costerà il 40% in meno

Dopo un lungo negoziato politico, avviato dal 2013, la riforma dell’Unione europea sui marchi di impresa (il cosiddetto “pacchetto marc hi”) è diventata legge con una doppia pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale Ue del 23 e 24 dicembre (L 336 e L 341). Una “strenna natalizia” che ridisegna e ristruttura la legislazione per la protezione dei marchi europei. Sia promuovendone la lotta contro la contraffazione sia facilitando la registrazione, in Europa, di nuovi marchi. Ma soprattutto riduce sino al 37% gli oneri di registrazione.

Le misure
Da un lato, infatti, la direttiva 2015/2436/Ue (che entrerà in vigore martedì prossimo, 12 gennaio) punta a rendere più accessibile, efficiente e meno oneroso per le imprese il deposito di marchi industriali. Che possono essere tutelati sia a livello nazionale che a livello europeo tramite l’ufficio comunitario, l’Uami, con sede in Spagna, ad Alicante. Due sistemi che coesistono. Però ogni Stato europeo ha le sue procedure e i suoi oneri, spesso diversi gradi di protezione (più o meno soddisfacenti per le imprese), così come tempi e costi di registrazione diversi. La nuova normativa, invece, mira proprio a semplificare, accelerare e armonizzare le procedure per assoggettare le domande di marchio presentate a livello nazionale alle stesse formalità (ad esempio la data di inoltro..) in tutta la Ue. Sono previste norme per facilitare la registrazione di nuove tipologie di marchi a seguito dell’evoluzione dell’era digitale e delle nuove necessità delle aziende. Ma si rafforza anche la certezza giuridica in caso di contenziosi e si mira a garantire un migliore coordinamento tra l’agenzia per i marchi della Ue e gli uffici nazionali, allineando pratiche, strumenti comuni di ricerca e facendo dialogare, ad esempio, le banche dati.
Infine, si cerca di coordinare misure più efficaci per la lotta alla contraffazione, in particolare sul tema “sensibile” delle merci in transito. L’obiettivo è di evitare che il territorio della Ue sia utilizzato come centro di smistamento per la distribuzione mondiale di prodotti contraffatti.

Dall’altro, invece, il regolamento 2015/2424/Ue – che entrerà in vigore il 23 marzo 2016 – prevede una sostanziale ristrutturazione dell’Uami, che assumerà il nome di «Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale» (Euipo), mentre il marchio comunitario verrà rinominato «marchio dell’Unione europea». Non solo maquillage. Diventano obbligatori la cooperazione con gli uffici nazionali, un centro di mediazione che aiuti le parti a risolvere le controversie a prescindere dal processo decisionale dei differenti uffici e si ridurranno in misura significativa le tasse di registrazione dei marchi commerciali dell’Ue, fino a un massimo del 37% per le imprese. Dal 23 marzo, moduli di domanda e nuovo calcolatore delle tasse saranno aggiornati automaticamente per rispecchiare il nuovo sistema.

Il commento
«Si tratta di un tema che ha rappresentato una assoluta priorità durante la nostra presidenza di turno della Ue nel 2014 – ha sottolineato il sottosegretario allo Sviluppo economico, Simona Vicari – il cui via libera ci ha permesso di ottenere un risultato considerevole in materia di rafforzamento dei controlli alle frontiere Ue sulle merci in transito provenienti da Paesi terzi e destinate a mercati extra-Ue, evitando che l’Unione Europea diventi un hub di passaggio per la diffusione di merci false su scala globale. Inoltre, la riforma semplificherà le procedure amministrative per gli utenti, assicurando una riduzione degli oneri burocratici e anche dei tempi d’attesa, favorendo soprattutto le Pmi che utilizzano i marchi per competere sui mercati internazionali».


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