Economia

Simest, impegni per 100 milioni

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Industria

Simest, impegni per 100 milioni

  • –Celestina Dominelli

Roma

L’ultima operazione risale a qualche giorno fa. Quando Simest, la finanziaria di Cdp che promuove lo sviluppo delle imprese italiane all’estero, è entrata nel capitale di Marais Technologies (gruppo Tesmec), leader nei servizi di noleggio e costruzione di macchinari per infrastrutture nei settori tlc, elettrico e gas, con una partecipazione del 34% a fronte di un impegno pari a 4 milioni di euro (dopo che la stessa aveva già garantito il proprio supporto anche al “braccio” americano di Tesmec dove possiede il 33% del capitale). Così, da gennaio a dicembre, la società guidata da Andrea Novelli ha raggiunto i 100 milioni di euro di investimenti in capitale (contro gli 80,1 milioni del 2014), il dato più alto nei 25 anni di storia dell’azienda. Che, va ricordato, garantisce il proprio impegno alle imprese italiane nel processo di internazionalizzazione sia, come detto, rilevando pacchetti di minoranza in aziende estere promosse da società italiane, ma anche in aziende italiane o loro controllate nella Ue che sono in grado di aumentare la propria competitività oltreconfine puntando su sviluppo produttivo e innovazione.

L’impegno messo in campo da Simest avrà un importante effetto leva in quanto consentirà di realizzare investimenti complessivi per circa un miliardo di euro, attraverso la mobilitazione di risorse private. Ma chi ha beneficiato del supporto della finanziaria di Cdp? Se si considera la ripartizione per aree geografiche, si evince che il grosso dell’impegno ha riguardato i paesi dell’Unione europea (28%), seguiti da America Centrale e Meridionale (22%), Asia e Oceania (18%), e, ancora, Nord America (15%). Proprio agli Usa rinvia una delle ultime partecipazioni messe in cascina dalla Simest e relativa al gruppo Maccaferri per lo sviluppo delle attività nel settore delle rinnovabili. La finanziaria guidata da Novelli è infatti entrata in due società costituite negli Stati Uniti che opereranno, rispettivamente, nel mercato fotovoltaico internazionale con Enerray e nel mercato del recupero di calore e della geotermia con Exergy. Quanto ai settori di maggiore esposizione, gli apporti al capitale hanno riguardato soprattutto l’elettromeccanica e la meccanica (42%), i servizi (13%), l’agroalimentare (12%) e l’edilizia (10%).

Il sostegno di Simest alle imprese si declina però anche attraverso un’altra gamba, che è quella della gestione dei fondi pubblici per l’internazionalizzazione delle imprese italiane. Su questo fronte, il supporto all’export della finanziaria di Cdp ha toccato, nel 2015, i 5 miliardi di euro di finanziamenti, il picco massimo negli ultimi 5 anni. Il balzo si è registrato in particolare per le operazioni di “credito acquirente”, cioè quelle attraverso le quali viene assicurato sostegno finanziario a società estere per l’acquisto di beni e servizi prodotti da imprese italiane. Tra gli ultimi progetti sostenuti lo scorso anno, figura la linea di credito da 800 milioni di dollari per la costruzione della nuova linea della metropolitana di Lima-Callao, in Perù, ad opera del consorzio Metro Lima 2, di cui fanno parte Ansaldo Sts, Hitachi Rail Italy (l’ex AnsaldoBreda) e Salini Impregilo: il finanziamento, erogato da Cdp, KfW IPEX-Bank, Banco Santander, Société Générale e Ico, è stato, come si ricorderà, garantito da Sace e ha beneficiato dell’intervento di stabilizzazione del tasso di interesse da parte di Simest.

La società si prepara quindi ad affrontare il nuovo anno, anche alla luce della razionalizzazione contenuta nel piano industriale presentato nelle scorse settimane dai vertici di Cdp che prevede la creazione di un presidio unico, presso Sace, in cui saranno integrate tutte le attività del gruppo sul fronte dell’internazionalizzazione. Nessun ridimensionamento per Simest, va detto: la società guidata da Novelli - e il cui presidente, Luigi Chessa, stimato capo del legale di Cdp, è prematuramente scomparso poco prima di Natale - manterrà infatti la sua mission e le sue competenze. Ma il nuovo piano disegnato dal presidente di Cassa, Claudio Costamagna, e dall’ad, Fabio Gallia, punta evidentemente a introdurre un modello integrato già sperimentato con successo in altri paesi con l’obiettivo di evitare sovrapposizioni e di massimizzare il supporto alle imprese.

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