Economia

Coop, 13,5 milioni ai soci depositanti

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Coop, 13,5 milioni ai soci depositanti

  • –Emanuele Scarci

MILANO

Dopo 110 anni di attività in gennaio è calato il sipario su Coop Carnica, la catena commerciale friulana scivolata in concordato preventivo lo scorso aprile, subito dopo Coop Operaie di Trieste. Tuttavia sette supermercati (su una quarantina) tra Friuli e Veneto saranno riaperti il 22 gennaio dalla neonata Coop Alleanza 3.0 (sorta dalla fusione delle cooperative Nordest, Adriatica ed Estense), il cui presidente Adriano Turrini conferma che «il cda di Coop 3.0 ha preso in carico tutte le vecchie delibere delle tre cooperative. Compresa quella che garantirà, a titolo di liberalità, ai soci prestatori di Cooperativa Carnica il rimborso di 13,5 milioni pari al 50% dei crediti vantati».

Sciogliendosi CoopCa ha lasciato in mezzo al guado 3mila soci prestatori (nel sistema Coop i soci possono contribuire allo sviluppo della cooperativa aprendo libretti di deposito in cambio di un rendimento) che avevano investito 26,5 milioni, in media 9mila euro per libretto. L’unico modo per recuperarne almeno parte sembrava fosse soltanto la liquidazione dei beni della cooperativa che però non erano sufficienti a coprire buona parte dei crediti. Poi il generoso intervento di Coop 3.0.

«La prima tranche di 6 milioni - aggiunge Turrini - la erogheremo in aprile. Nel 2017 erogheremo altri 4 milioni e nella primavera del 2018, cioè dopo 24 mesi, i restanti 3,5 milioni. Crediamo che l’altra metà dei crediti possa essere recuperata dalla liquidazione degli asset di CoopCa e quindi soddisfare le aspettative dei soci prestatori».

Una simulazione del Piano concordatario di CoopCa prevede di ricavare dalla liquidazione dell’attivo 56,5 milioni, di cui 2 milioni da destinare ai creditori prededucibili, 30 milioni ai creditori privilegiati e 24,6 milioni ai chirografari, cioè banche, fornitori e soci sovventori.

A quest’ultima categoria dovrebbe andare il 67% dell’attivo. Ma il punto della situazione (con i dati reali) verrà fatto nelle prossime settimane dai tre liquidatori che hanno preso le redini dell’azienda dopo lo scioglimento del cda. Insomma resta da capire quanto potranno recuperare i creditori e i soci prestatori, in particolare questi ultimi con la liquidazione dell’attivo al 50% promesso da Coop 3.0.
Per la galassia Coop la partita è vitale, ne va della credibilità dello strumento del prestito sociale che ha permesso, alle nove grandi Coop, di raccogliere 11 miliardi, il vero polmone finanziario della catena commerciale leader.

Dopo i default di Coop Operaie di Trieste e CoopCa, Banca d’Italia ha aperto una consultazione il cui obiettivo è quello di fissare parametri più stringenti tra patrimonio delle cooperative e prestito raccolto, da 3 a 5 volte (con fidejussione). «Siamo tranquilli: Coop.3 ha parametri ampiamente sotto la soglia di guardia» conclude Turrini. E infatti la cooperativa non arriva a 2.

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