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Passo in avanti per il dopo Expo

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Passo in avanti per il dopo Expo

  • –Sara Monaci

milano

Una nuova riunione al ministero dell’Economia e delle finanze ha fatto fare, ieri, un altro passo in avanti nella costituzione della nuova Arexpo, la società proprietaria delle aree dell’Expo di Milano appena concluso, sulle quali dovrà nascere un parco tecnologico dedicato alle scienze mediche, genetiche, ambientali e dell’alimentazione. I tecnici del Mef, insieme ai rappresentanti e agli advisor di Cassa depositi e prestiti, stanno convergendo sul fatto che l’ingresso del ministero dentro la compagine azionaria dovrà avvenire rilevando per intero le quote della Fondazione Fiera Milano, che detiene circa il 27 per cento. Quote che, tuttavia, potrebbero essere fortemente svalutate, passando dagli attuali 26 milioni ad una cifra che si aggira tra i 15 e i 20.

Il governo ha già deciso di mettere sul piatto di questa operazione societaria 50 milioni, di cui appunto meno della metà per rilevare le azioni della Fondazione, il resto per ricapitalizzare la società. Così, come auspicato, ci saranno tre soci con quote più o meno paritetiche: Regione Lombardia, Comune di Milano e Mef.

I tempi stringono: il decreto che dovrebbe dare il via libera alla decisione sarà pronto, se tutto andrà come programmato, a fine mese. Poi si potrà finalmente entrare nel vivo del progetto del parco tecnologico, dove lo Stato investirà 150 milioni all’anno per 10 anni, come annunciato dal premier Matteo Renzi, e la cui cabina di regia dovrebbe includere l’Istituto italiano di tecnologia di Genova, la Statale e il Politecnico di Milano e l’Università Bicocca.

In che modo questi soggetti si coordineranno tra loro è ancora da capire. Il piano scientifico, a cui sta lavorando un gruppo di scienziati ed esperti coordinato dall’Iit di Genova, sarà presentato entro il 26 febbraio. Ci sarà anche da capire chi farà da stazione appaltante, se Arexpo o lo stesso istituto genovese, e chi sceglierà le consulenze. Al momento c’è la “scatola” Arexpo da creare, con una nuova governance, dove dovrebbero “traslocare” almeno una cinquantina di dipendenti dell’Expo.

A questo proposito, proprio ieri ha dato le dimissioni il presidente di Arexpo Luciano Pilotti, che ha accompagnato l’evento universale. Pilotti era stato indicato nel cda dal Comune di Milano. Per sostituirlo Palazzo Marino ha aperto un bando per la raccolta delle candidature. Si tratta di dimissioni ipotizzate già nei mesi scorsi, quando si era cominciato a parlare di nuovi manager in vista dell’ingresso del Mef nella società. Ora ci sarà da scegliere il prossimo ad. Ci sarebbero alcune indicazioni da parte di Regione e Comune, ma si saprà a fine mese.

Altri passaggi rilevanti da realizzare: la fusione tra Expo e Arexpo, per sanare contenziosi e richieste incrociate di soldi; la progettazione del cosiddetto «fast post-Expo», tra aprile e settembre, periodo durante il quale si svolgerà la ventunesima Triennale Internazionale di Milano («21st Century - Design after Design». Se ne occuperà la Triennale di Milano e dovrebbe utilizzare l’area del Cardo dell’Expo.

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