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Alla Cmc di Ravenna commesse in Svezia per 400 milioni

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INDUSTRIA

Alla Cmc di Ravenna commesse in Svezia per 400 milioni

La commessa da 400 milioni di euro che la cooperativa edile Cmc di Ravenna si è appena aggiudicata in Svezia, per la costruzione di due gallerie, mette al sicuro le prospettive di sviluppo a medio-lungo termine del colosso cooperativo romagnolo.
La Cooperativa Muratori & Cementisti romagnola – quinta azienda nazionale nel settore costruzioni, con 1,2 miliardi di fatturato e 8mila dipendenti – ha vinto, in una joint venture paritetica con la Vianini Lavori Spa (gruppo Caltagirone), i contratti per la realizzazione di due gallerie stradali della tangenziale di Stoccolma, tra Lovön e Ekerö.

«Non potevamo iniziare l’anno in modo migliore – afferma Roberto Macrì, direttore generale di Cmc – dopo aver chiuso il 2015 aggiudicandoci in Kenya la gara da 575 milioni di euro per due impianti idroelettrici. I cantieri in Svezia, che partiranno a breve ma dureranno almeno cinque anni, hanno un grande valore strategico, perché ci aprono le porte del mercato europeo e ci consentono un’ulteriore diversificazione internazionale mettendo in sicurezza il portafoglio dal 2018 in poi».

I mercati esteri oggi coprono il 60% del portafoglio ordini della cooperativa rossa (oltre 3 miliardi di lavori), ma l’Italia preoccupa. «Se a breve non si muove qualcosa, e io non sono ottimista, tra tre anni rischiamo che il mercato domestico non arrivi al 20% delle nostre commesse», precisa il dg che proietta i ricavi del gruppo al miliardo e mezzo di euro nel giro di 2-3 anni, in linea con il piano di emissione di bond del 2014 (300 milioni di obbligazioni quotate, prima esperienza nel mondo cooperativo).
La commessa in Svezia «è il primo Lavoro in Europa con la L maiuscola (Cmc sta lavorando anche sull’alta velocità Torino-Lione, ma al 25% con una società francese, ndr) e questo ci permetterà di mantenere anche un’attività a corto raggio, di fronte al languire della domanda interna», ribadisce Macrì. Soddisfatto comunque del 2015, anche in patria, dove la Cmc di Ravenna è stata protagonista all’Expo con i lavori di urbanizzazione del sito e la firma sui padiglioni francese, thailandese e coreano.

A complicare il business domestico c’è pure la lentezza della giustizia di fronte alla farraginosità dei bandi. Cmc è rimasta fuori dalle indagini milanesi per Expo, ma aspetta da anni chiarezza sulla vicenda del porto di Molfetta (truffa da 150 milioni di euro che vede indagata anche la coop romagnola). In compenso oggi può annunciare la rivincita strappata ad Ancona, dopo la denuncia al Tra di irregolarità nell’aggiudicazione dei lavori. «Il Consiglio di Stato ci ha dato ragione e ci ha affidato la commessa da 50 milioni di euro per la realizzazione dell’Ospedale di rete dell'Aspio», conclude Macrì.

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