
La richiesta di un incontro con il governo firmata da Regione Liguria, Comune di Genova e sindacati (Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm e Failms) per spingere l’esecutivo a fissare, nell’arco di 48 ore, la data di un incontro indirizzato a garantire il rispetto dell’accordo di programma per l’Ilva di Genova Cornigliano, firmato nel 2005.
Il documento è il risultato della riunione tenuta ieri nel capoluogo ligure dal Collegio di vigilanza sull’accordo. Al meeting hanno partecipato i due commissari dell’Ilva Enrico Laghi e Corrado Carrubba, i rappresentanti di dei sindacati e della Rsu di fabbrica, Confindustria, il commissario dell’Autorità portuale di Genova, Giovanni Pettorino, il sindaco, Marco Doria, gli assessori regionali e comunali allo Sviluppo economico, Edoardo Rixi ed Emanuele Piazza, il prefetto Fiamma Spena e, su incarico del governo, Michelangelo Nicolosi, direttore generale per le attività territoriali dell’ispettorato della Liguria del Mise.
Alla fine del vertice i sindacati si sono detti soddisfatti del risultato anche se la Fiom ha sottolineato che «il governo ha mandato un osservatore - ha affermato Bruno Manganaro, segretario genovese delle tute blu Cgil - che non aveva il potere di decidere nulla. Per questo con il prefetto, il Comune e la Regione abbiamo posto un obiettivo: entro 48 ore l’esecutivo deve stabilire una data certa per un incontro sull’Accordo di programma. Altrimenti tutti sanno cosa succederà (i lavoratori scenderanno in piazza, ndr). Come a Taranto c’è da rispettare l’Aia (Autorizzazione integrata ambientale) così, un eventuale acquirente dell’Ilva, deve sapere che a Genova c’è da rispettare l’accordo di programma. I punti chiave dell’intesa siglata nel 2005 riguardano la garanzia del salario, dell’occupazione, anche con i lavori di pubblica utilità, e degli investimenti sulla banda stagnata, che sono previsti nel piano industriale».
La riunione del Collegio, ha precisato Manganaro, «era iniziata molto male perché il rappresentante del governo aveva detto di non essere in grado di rispondere alle nostre semplici richieste. Ma la nostra posizione è stata sostenuta positivamente da Comune, Regione e prefetto. A questo punto, non resta che attendere una risposta da Roma». Una risposta negativa sarebbe, ha concluso, «uno schiaffo non solo alla Fiom o ai lavoratori dellIlva ma a tutta la città di Genova».
«La Fim - ha detto il segretario ligure del sindacato, Alessandro Vella - giudica positivamente l’incontro del Collegio di vigilanza. Il prossimo 20 gennaio ci sarà una riunione presso il ministero dello Sviluppo economico che dovrà dare le prime risposte, intanto il Collegio ha stabilito che verrà chiesto un incontro specifico sulla situazione genovese di Ilva al Governo: un passo molto importante».
Anche il segretario ligure della Uilm, Antonio Apa, ha affermato di essere soddisfatto dell’esito del meeting e ha auspicato che «prosegua la ragionevolezza che tutti hanno manifestato. Se invece qualcuno promuovesse una mobilitazione, la preoccupazione è che, in sede di conversione del decreto Ilva, qualcuno possa cancellare l’emendamento del parlamentare Pd Lorenzo Basso (che prevede, fino a settembre, l'integrazione al reddito al 70% per i lavoratori con contratti di solidarietà, ndr)».
Secondo l’assessore regionale Rixi, «al di là del tavolo nazionale coi sindacati, crediamo sia necessario aprire un confronto formale tra governo ed enti locali per verificare il futuro in Italia della banda stagnata (lavorazione importante - su cui operano 300 persone - nello stabilimento di Genova, ndr). Ricordo che l’accordo di programma, in passato, era stato siglato da sette ministeri. Sulla tutela dello stabilimento dell’Ilva e dei suoi lavoratori si gioca una partita fondamentale per lo sviluppo in Liguria: non possiamo scoprire a giugno che cosa ne sarà di questo stabilimento». Rixi auspica quindi che il governo proponga un incontro, a Genova o a Roma, entro la fine di gennaio o i primi giorni di febbraio.
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