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Vacchi: mi candido alla presidenza di Confindustria

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Industria

Vacchi: mi candido alla presidenza di Confindustria

  • –Ilaria Vesentini

BOLOGNA

Il numero uno di Unindustria Bologna, Alberto Vacchi, si candida ufficialmente nella rosa dei nomi per la presidenza nazionale di Confindustria.

«Negli ultimi giorni – dice Vacchi – sono circolate molte indiscrezioni sulla mia disponibilità a presentarmi. Era difficile continuare a restare nel limbo. Confermo la mia candidatura dopo una riflessione profonda e dopo aver raccolto sollecitazioni e stimoli di colleghi di molte realtrà territoriali, con cui mi sono confrontato a lungo sui temi da affrontare per dare ulteriore slancio all’economia italiana, nell’interesse non solo delle imprese ma di tutta la società».

Alberto Vacchi – 52 anni, bolognese – dal 1996 è alla guida del gruppo Ima di Ozzano Emilia (alle porte di Bologna), prima come amministratore delegato e poi come presidente. Il gruppo è controllato dalla holding di famiglia e quotato a Milano dal 1995. Ima è leader mondiale nel packaging per l’industria farmaceutica, la cosmesi e l’industria alimentare. Il gruppo ha 4.600 dipendenti e si prepara a chiudere il bilancio 2015 con una crescita di fatturato attorno al 20% rispetto al 2015, sfondando per la prima volta il muro del miliardo di ricavi. Le vendite sono realizzate per il 91% all’estero.

Nel giugno 2011 Alberto Vacchi è stato scelto per guidare l’associazione post fusione tra Confindustria e Api Bologna, ruolo che tuttora ricopre. Dal 2014 ha lavorato all’alleanza tra Bologna, Modena e Ferrara che darà vita nel 2017 a Confindustria Emilia.

«Nella mia carriera, in azienda e in associazione – spiega Vacchi – ho imparato l’importanza del confronto e del dialogo orizzontale, non calato dall’alto. Credo, da un lato, di poter portare utilmente la mia esperienza su una scala più ampia e, dall’altro lato, che la via Emilia sia un modello da cui si possono prendere spunti interessanti da travasare nel contesto nazionale».

Vacchi, pur consapevole che gli impegni di un’eventuale investitura alla guida di Confindustria lo terranno lontano da azienda e famiglia, annuncia che non intende rinunciare al suo lavoro di imprenditore: «Un imprenditore non può non fare l’imprenditore», ribadisce.

Il prossimo passaggio nella procedura di elezione del presidente di Confindustria del 17 marzo, sarà quello del 28 gennaio, quando il consiglio generale dell’associazione dovrà designare i tre saggi che raccoglieranno le candidature. Le candidature, secondo la riforma Pesenti, dovranno essere espresse in autonomia dai singoli candidati.

Parteciperanno alla corsa per la presidenza soltanto i candidati che, attraverso i saggi, raccoglieranno almeno il 20% dei consensi degli aventi diritto al voto.

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