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La svolta di Castelli raddoppia i ricavi

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La svolta di Castelli raddoppia i ricavi

bologna

La svolta è arrivata cinque anni fa. «Per fame» ammette Paolo Castelli, amministratore delegato dell’omonima azienda dell’arredo. Fondata dal bisnonno alla fine dell’800 e rilevata da Paolo nel 1994, dal 2010 la società opera anche come general contractor, garantendo ai committenti (costruttori, studi di architettura, proprietari di immobili) la gestione dell’intero processo di realizzazione: dalle opere edili al design degli interni, dagli impianti alla fornitura dei mobili.

Una svolta che ha portato l’impresa bolognese a crescere con ritmi da start up – e tale Paolo Castelli considera la sua creatura: dai 14 milioni del 2014, il fatturato è arrivato nel 2015 a 20 milioni, mentre i dipendenti salivano da 40 a 55. Nel curriculum aziendale, nel frattempo, sono entrate opere come Palazzo Itala a Expo 2015 (e altri padiglioni dell’evento, per un totale di 9 milioni di commesse), le stazioni delle nuove Funivie del Monte Bianco, arredi e rivestimenti per l’Hotel Mandarin Oriental di Milano e per il Fondaco dei Tedeschi a Venezia.

Anche il 2016 si apre sotto i migliori auspici: in casa ci sono già contratti firmati per 30 milioni, che richiederanno almeno altre 15-20 assunzioni, da cercare soprattutto tra ingegneri gestionali, architetti e geometri, e fanno prevedere un fatturato a 40 milioni. In programma, la realizzazione – come general contractor – di una struttura a Milano (su cui c’è ancora il massimo riserbo) e della nuova Fondazione per la moda di Alberto Masotti, a Bologna. All’estero, invece, la ristrutturazione e l’interior di tre appartamenti di lusso a Londra (per un valore che sfiora quello della commessa Expo), progetti a Montecarlo e a Parigi.

«È un lavoro difficile – ammette Castelli –: arrivi sempre per ultimo ed è sempre colpa tua. Ma ho intuito che c’era spazio per crescere su questo segmento e ho alzato l’asticella, quando ancora nessuno o quasi dei miei colleghi lo faceva». Arrivare dal mondo dell’arredo è stato un vantaggio competitivo: «Ora tutto è più semplice – spiega l’imprenditore –: perché abbiamo un curriculum importante e molti contatti con grandi studi di architettura. Ma all’inizio è stato fondamentale avere un catalogo di arredi da presentare ai clienti, che spesso ci hanno scelti proprio grazie a quello».

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