Economia

«Con Pechino relazioni durature»

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Industria

«Con Pechino relazioni durature»

  • –Rita Fatiguso

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Bracco in Cina è frutto di una strategia di internazionalizzazione che risale agli anni '80. Dieci anni dopo i tempi erano maturi per entrare nel mercato con prodotti tecnologicamente sofisticati e costosi. Nel 2000 l'ufficio di rappresentanza a Pechino, poi la joint-venture al 70% con Sine Pharmaceutical, realtà cinese di prestigio. Diana Bracco, presidente e amministratore delegato, riassume i punti salienti di questa storia imprenditoriale alla vigilia della firma di importanti accordi per la visita del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.

Presidente, se è indiscusso il ruolo di Bracco nel gruppo sanità coordinato dall'Ambasciata lavorando a fianco di altri attori come l'Ice e la Camera di commercio, il gioco di squadra sui progetti sembra la vera novità. Giusto?

Queste progettualità sono intanto una testimonianza delle opportunità di vera cooperazione tra Paesi, e sono certamente state favorite dal forte sentimento di amicizia tra Cina ed Italia. Crediamo, in qualità di azienda impegnata nella salute, che lo scambio sia foriero di sviluppo lungo due direttrici: da un lato abbiamo delle eccellenze da portare frutto della capacità di fare innovazione, dall'altro abbiamo molto da apprendere da un sistema complesso e cosi velocemente attraversato dal cambiamento come quello sanitario cinese.

Perché Bracco ha deciso di muovere le pedine in Cina in largo anticipo sui tempi rispetto ad altre realtà?

La scelta di avere una presenza diretta in Cina è basata sulle grandi potenzialità del mercato cinese nella diagnostica per immagini e sul miglioramento qualitativo del sistema sanitario del Paese. Contribuire alla crescita della Cina è un onore per un'azienda italiana. I progetti di collaborazione tra operatori italiani e cinesi, siano essi aziende farmaceutiche, produttori di dispositivi medici, centri ospedalieri o aziende di servizi per la sanità, potranno contribuire in modo significativo al compimento delle riforme cinesi.

Quanto è estesa la vostra presenza sul territorio?

Oggi Bracco lavora quotidianamente con oltre 4.500 operatori della salute attivi in oltre 2mila strutture ospedaliere cinesi. Inoltre partecipa dal 2014 ad un più esteso programma di cooperazione tra Italia e Cina: l'Italy-China Business Forum che si propone di promuovere e sviluppare le relazioni economiche tra i due Paesi in settori merceologici chiave, incluso quello sanitario. Come rappresentanti italiani del settore life-science per l'Italia, abbiamo già avviato collaborazioneicon altre aziende due importanti programmi di cooperazione.

Un ruolo chiave per voi è stato svolto dalla formazione.

I nostri tecnici hanno addestrato il personale in loco e tecnici cinesi hanno avuto l'opportunità di affiancare i nostri operatori in Italia. Sì, questa modalità, oltre a permettere il “travaso” di conoscenze e competenze on the job - imparare facendo, come è nella nostra cultura - ha stimolato il confronto culturale e l'integrazione, fondamentali per un gruppo multinazionale che deve e vuole essere aperto e multiculturale.

Per il decimo anniversario della nascita di Bracco Sine è stato varato un programma di 10 borse di studio per giovani medici cinesi tra i 25 e 34 anni. Com'è andata?

L'iniziativa della Fondazione Bracco in collaborazione con la Società Cinese di Radiologia (CRS) è servita a contribuire alla formazione dei radiologi cinesi del futuro.

Avete fatto scuola. Che tipo di valore aggiunto è stato espresso?

Proprio negli anni in cui entravamo in Cina abbiamo aderito alla Fondazione Italia Cina, che si è proposta di far crescere la cultura cinese in Italia e viceversa e quindi abbiamo cercato di capire anche noi, dovevamo lavorare con gli operatori sanitari e operare anche sul fronte manageriale, capire la mentalità. Dobbiamo molto alla presenza e alla comprensione della realtà del nostro management locale ma anche al supporto dell'Ambasciata, siamo sempre stati molto aiutati dalle nostre rappresentanze, il ruolo e la presenza del Governo al nostro fianco è essenziale per riuscire in Cina. Devo dire che è stata importante anche la presenza cinese all'Expo, hanno fatto dei forum, anche sui nostri temi, dando vita a uno scambio di conoscenze molto importante.

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