Economia

Mediamond, acquisizioni sul web

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Industria

Mediamond, acquisizioni sul web

  • –Andrea Biondi

Dal palco sono state spiegate le strategie della concessionaria Mediamond (50% Mediaset e 50% Mondadori) per la radio. Fra i tavoli, a quanto ricostruito dal Sole 24 Ore, è transitato un messaggio in più: ci saranno nuove acquisizioni sul versante digital. Alcuni partecipanti hanno colto un «a brevissimo»; altri un «nei prossimi mesi».

Certo è che nella galassia Mediaset-Mondadori, che sul fronte pubblicitario per radio, periodici e web ha il suo braccio operativo nella concessionaria Mediamond, qualcosa sembra muoversi in ambito web. Rumors, del resto, ci sono da settimane.

L’occasione è stata una serata, a porte chiuse, cui hanno partecipato oltre 1.200 persone fra centri media, agenzie pubblicitarie, investitori e gli 8 vertici delle radio che rientrano nel raggio d’azione di Cologno Monzese: R101 (passata a Mediaset a cavallo della scorsa estate grazie a un accordo per acquistare l’80% di Monradio, e quindi R101, da Mondadori); 105, Virgin Radio e Rmc (in precedenza gestite dalla concessionaria interna di Finelco) e Radio Italia, Kiss Kiss, Subasio e Radio Norba (già in portafoglio). Mediamond nei primi nove mesi del 2015 ha raccolto 125,9 milioni di euro (185 in tutto il 2014). Il tutto, stando a fonti di mercato, garantirebbe a Mediaset un terzo della raccolta complessiva sul mezzo radio (con ascolti attorno al 33%).

Questo il quadro. Martedì sera Giuliano Adreani, Stefano Sala, Davide Mondo (Mediamond) e Paolo Salvaderi (Monradio) si sono alternati sul palco. Quella che è emersa è la descrizione di una realtà che nel mondo radio non avrebbe – secondo quanto detto agli investitori – grandi sovrapposizioni. Emittenti, insomma, tutte pianificabili senza dispersione, in un ecosistema che fra radio e tv raggiunge ogni settimana il 90% della popolazione italiana. Si è scesi anche nel tecnico prospettando una maggiore segmentazione di fasce e aggiungendo che anche 105 aderirà al protocollo Upa che regola affollamenti (non più di 13 comunicati per break) e modalità (prodotti della stessa categoria vanno distanziati, pena il recupero di spazi o un recupero economico del 25% sul costo della pianificazione).

In questo contesto non è passata inosservata l’indicazione - non dal palco, ma confermata al Sole 24 Ore da più fonti – che il portafoglio “digital” sta per essere rimpolpato. Nessuna delucidazione sul come questo possa avvenire. Quello su cui al momento si può far riferimento sono dunque solo rumors. Si parla ad esempio di una possibile operazione, riguardante la raccolta pubblicitaria, fra Mediaset e Yahoo Italia, in cui la parte del “predatore” spetterebbe al gruppo di Cologno. In Italia (come in Francia) Yahoo cura anche la raccolta di Vevo (video musicali). Il rumor c’è da tempo, ma non si va oltre quello. Allo stesso modo c’è un altro dossier che circola sulla bocca degli addetti ai lavori. Banzai, gruppo presieduto da Paolo Ainio con ad Pietro Scott Jovane, secondo indiscrezioni potrebbe essere interessato alla cessione delle attività “media” (fra cui i siti Giallo Zafferano e Pianeta Donna). A questa indiscrezione, Banzai a metà dicembre ha precisato con una nota di essere «sempre attenta a valutare interesse da parte di altri operatori di mercato, ma di non avere allo stato alcuna trattativa in corso». Il gruppo, contattato, replica di non avere aggiornamenti, ma anzi di confermare quel comunicato. Da subito è però circolato il nome di Mondadori. Il cerchio si chiuderebbe. Ma, anche qui, non si va oltre i rumors con un’azienda – Mondadori – che ha deciso di focalizzare il suo core business sui libri e sui periodici. Anche sul digitale Segrate ha però fatto capire di essere pronta a cogliere occasioni di sviluppo, nell’ambito del suo core business, qualora si presentassero.

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