Economia

Sky, in Italia abbonati in risalita ma i ricavi fanno i conti con Premium…

  • Abbonati
  • Accedi
media

Sky, in Italia abbonati in risalita ma i ricavi fanno i conti con Premium e Mondiali

Sky in Italia vede risalire i suoi clienti. I numeri diffusi oggi indicano 12mila clienti in più, per un totale di abbonati alla piattaforma satellitare in Italia di 4,7 milioni al 31 dicembre 2015. Un rimbalzo che segna una inversione di tendenza dopo sei mesi di calo. Certo, a fare i conti rispetto a un anno prima ci sono 34mila abbonati in meno. Ma tant’è: questo 2015-2016 si sapeva che non sarebbe stato un anno qualsiasi, senza la Champions.

La stessa Sky indica per l’Italia che i ricavi nel semestre sono scesi del 3% a 953 milioni di sterline, con una flessione da imputare alla «riduzione dei clienti lo scorso anno» e alla «mancanza delle entrate pubblicitarie per la Fifa World Cup dell'anno precedente». In questo quadro anche l’utile operativo scende a 25 milioni di sterline.

«In Italia ci siamo mossi bene in una ambiente altamente competitivo e sullo sfondo della perdita dei diritti della Champions League. Abbiamo aumentato i nostri clienti di 12mila unità nel trimestre», ha comunicato Sky in uno specifico paragrafo dedicato all’Italia.

Eccola che torna, la nota dolente della Champions League. Anche se, vista la risalita degli abbonamenti, il pericolo ha sicuramente assunto dimensioni molto inferiori rispetto a quello che si sarebbe potuto pensare inizialmente. Parlando dell’Italia il comunicato del gruppo mette in evidenza «una eccellente performance sul churn (il tasso che misura gli abbandoni dei clienti, ndr.), sceso di 10 punti base in un anno al 9,9%» frutto anche edel continuo «impegno per rispondere alla esigenza di contenuti ampia e nello sviluppo della nostra strategia connected home». L’impegno negli investimenti e sull’innovazione del resto non manca, come dimostra anche il lancio (per ora in Uk e Irlanda e in un secondo momento sugli altri mercati) del nuovo decoder Sky Q.

Certo è che in Italia la tensione competitiva si è fatta sentire se è vero che la stessa media company indica nel suo comunicato che nel nostro Paese ricavi sono scesi (nel semestre luglio-dicembre) del 3% su base annua a 953 milioni di sterline, con una flessione da imputare alla «riduzione dei clienti lo scorso anno» e alla «mancanza delle entrate pubblicitarie per la Fifa World Cup dell'anno precedente». In questo quadro anche l’utile operativo scende a 25 milioni di sterline.

A questo punto il pensiero corre ai competitor (Mediaset Premium) in una dinamica che vede i due broadcaster talvolta vicini (Mediobanca di recente è torna a perorare la causa di un matrimonio da celebrare sull’altare delle rispettive piattaforme pay) e talvolta lontani: Mediaset ha portato in tribunale Sky con l’accusa di non riconoscere i diritti economici per lo sfruttamento dei propri canali in chiaro. Mediaset ha deciso di far uscire Rete 4, Canale 5 e Italia uno dalla piattaforma Sky. Ma c’è sempre la digital key che permette agli abbonati Sky di vedere questi canali al 5004, 5005 e 5006. E qui si basa la contestazione di Mediaset.

Si vedrà. Certo è che facendo due conti, questi 12mila clienti in più di Sky starebbero a significare anche un aumento del parco clienti per la pay in Italia. Cosa che si è sempre detta molto difficile, ma forse anche le promozioni spinte (praticate soprattutto da Mediaset Premium che cerca di far valere la sua posizione di soggetto che deve conquistare posizioni) stanno aiutando. A luglio i clienti Sky erano 4,725 milioni a fronte di 1,7 milioni di clienti Premium, mentre a fine settembre i 4,688 milioni di clienti Sky si confrontavano con 1,815 milioni di clienti. Questo si può dire sui dati ufficiali, con una crescita da 6,425 milioni di clienti pay in Italia a 6,503. Se però ora, come si vocifera, Premium fosse avvicinata ai 2 milioni (1,9 erano dati per sicuri già a fine anno), i clienti pay in Italia sarebbero 6,7 milioni in tutto. Alla fine 300mila in più in un semestre. Attenzione però: si parla di abbonamenti. Le famiglie abbonate – ma questa è una proiezione degli addetti ai lavori, non ci sono numeri certi in tal senso – sarebbero però rimaste le stesse nel contesto nazionale. E questo la dice lunga.

© Riproduzione riservata