Economia

Ge conferma investimenti per 500 milioni

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Ge conferma investimenti per 500 milioni

Alla vigilia del meeting annuale della divisione Oil&Gas - che da lunedì riunirà a Firenze ottocento top manager dell’industria mondiale del petrolio e del gas - General Electric (Ge) lancia un programma di investimenti in Italia che vale 500 milioni di euro, e che si aggiunge ai 200 milioni annunciati nelle settimane scorse a New York (si veda Il Sole 24 Ore del 16 gennaio).

E lo fa in grande stile, col ceo della multinazionale statunitense Jeff Immelt che oggi pomeriggio sarà in piazza Duomo a Firenze, nel palazzo della presidenza della Regione Toscana, a fianco del premier Matteo Renzi, del ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi, del presidente toscano Enrico Rossi e dei manager Ge che controllano o guidano società del gruppo in Italia, dal presidente e ceo della divisione Oil&Gas Lorenzo Simonelli, al presidente dell’azienda fiorentina Nuovo Pignone Massimo Messeri, al presidente e ceo della torinese Avio Aero Riccardo Procacci.

Sul tavolo c’è la firma di due protocolli d’intesa per spingere la ricerca tecnologica e lo sviluppo industriale in Toscana, Piemonte, Puglia e Campania. Uno è appunto quello discusso nelle settimane scorse nel road show americano “Invest in Italy” dell’Ice, che prevede investimenti da parte di Ge Avio, produttrice di componenti e motori per aerei civili e militari, in Piemonte, Puglia e Campania per 200 milioni di euro. L’altro è il programma da 500 milioni che avrà il cuore in Toscana, area strategica della divisione Oil&Gas grazie alla presenza del Nuovo Pignone, dove ora si punta a sviluppare – accanto alla tradizionale produzione di turbine e compressori – la ricerca e la sperimentazione su prodotti di nuova generazione, stringendo ancor più i rapporti con laboratori e università del territorio.

Per il Governo si tratta di un’intesa con un interlocutore strategico, tanto più in un momento in cui il crollo del prezzo del petrolio sparge incognite sulla sostenibilità del business delle estrazioni: oggi Ge in Italia vale 10 miliardi di dollari di fatturato e quasi 12mila dipendenti, concentrati nel settore industriale (in otto divisioni di business), al netto della recente acquisizione del settore energia di Alstom che sta creando qualche problema alla multinazionale americana. Se da una parte, infatti, Ge cresce e investe, dall’altra è alle prese con i 6.500 tagli annunciati in Europa – di cui 249 in Italia, nella fabbrica di Sesto San Giovanni – per effetto della ristrutturazione delle attività energetiche ex Alstom. Per questo i sindacati metalmeccanici Fiom, Fim e Uilm hanno scritto una lettera a Renzi per reclamare – nel momento in cui il Governo fa accordi con la multinazionale – il salvataggio dello stabilimento lombardo, messo a rischio dai tagli ipotizzati.