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Da metà febbraio Antirion mette sul mercato otto alberghi ex Atahotels

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Da metà febbraio Antirion mette sul mercato otto alberghi ex Atahotels

Nuova maxi-offerta di strutture alberghiere sul mercato da metà febbraio. Quando ormai sembrava in dirittura d'arrivo la trattativa per il rinnovo del contratto di locazione delle strutture (già di proprietà di Enpam - ente di previdenza dei medici - e poi conferire ad Antirion Sgr) con Atahotels (Gruppo UnipolSai), si è registrata una brusca interruzione delle trattative che porterà allo stop dell'attività di 8 hotel a partire dal 15 febbraio. Sono a rischio oltre 400 i posti di lavoro. Secondo fonti vicine al Gruppo UnipolSai la proposta economica presentata da Atahotel ad Antirion per il rinnovo degli affitti degli alberghi di proprietà dell'Enpam stesso era stata ritenuta congrua e la firma congiunta era in dirittura d'arrivo. Tale proposta avrebbe garantito il mantenimento dell'attuale livello occupazionale. A fronte di tale situazione senza aver addotto particolari motivazioni, i proprietari avrebbero interrotto la trattativa con Atahotel comunicando al tempo stesso la decisione di non accollarsi i dipendenti. Le stesse fonti fanno notare che al momento non sembrano esserci margini per riaprire la trattativa che, nello specifico, riguarda 5 strutture a Milano (Executive e Quark e i residence De Angeli, Ripamonti e Class) oltre all'hotel Villa Pamphili di Roma, il residence Planibel di La Thuille (Aosta) e il resort sardo Tanka Village di Villasimius (Cagliari). UnipolSai prosegue invece le trattative con Unahotels per l'acquisto delle attività di gestione e per gli alberghi per complessivi 286,6 milioni (27,6 milioni il ramo d'azienda e 259 milioni gli immobili). Gli otto alberghi ex Atahotels che stanno per essere chiusi sono valutati 244 milioni. Il network dispone di 3.500 stanze e molte strutture sono in posizioni di interesse. «Stiamo valutando le migliori opportunità per valorizzare gli immobili - commenta Gian Marco Nicelli, ad Antirion Sgr -, puntiamo ad assicurare gestori performanti a garanzia dello sviluppo del business in linea con i valori e i rendimenti di mercato. Probabile anche un mandato transitorio di gestione per non fermare le strutture». In pratica vi sono verifiche già avviate sia sull’intero pacchetto che su singole posizioni che probabilmente valorizzerebbero ulteriomente gli asset. Si vocifera sul mercato di contatti avvenuti con Accor, Nh, Marriott e Melià, ed in campo ci sarebbero anche fondi. I sindacati sono sul piede di guerra. La Fisascat-Cisl ha espresso forti perplessità sulla procedura di licenziamento comunicata ai sindacati dalla direzione di Atahotels, la catena alberghiera italiana nata nel 1967 appartenente a Unipol, gruppo finanziario spa. Filcams-Cgil rilancia sull’urgenza del confronto con la proprietà. «Sono 135 - si legge in una nota Filcams - i dipendenti a tempo indeterminato in forza in 8 hotels della catena alberghiera coinvolti dalla mobilità, 5 a Milano, 1 a Roma, 1 a Cagliari e 1 ad Aosta, anche se il rischio occupazionale riguarda complessivamente 429 lavoratori compresi gli addetti negli appalti dei servizi funzionali all'esercizio dell'attività alberghiera (ristorazione, pulizia e sanificazione camere)». «A determinare la decisione societaria - avverte - la disdetta dei contratti di locazione delle strutture citate a far data dal 31 dicembre da parte della proprietà, la Fondazione Enpam, che nel frattempo ha ceduto la proprietà di 7 strutture al Fondo Antirion Global, intimando la riconsegna di parte dei locali al 15 febbraio, termine spostato al 28 febbraio per l'unico locale rimasto in capo alla Fondazione». «Nella procedura di mobilità si legge che nel 2013 e 2014 - continuala nota - Atahotels ha registrato perdite rispettivamente di circa 22,8 milioni e di 8,7 milioni. Rispetto ai risultati negativi l'andamento dell'anno 2015 si pone in controtendenza grazie agli effetti positivi della manifestazione mondiale Expo». «Abbiamo auspicato fino all'ultimo -ha stigmatizzato Elena Maria Vanelli, della segreteria sindacale Fisascat- che le trattative tra la direzione alberghiera e la Fondazione Enpam prendessero un'altra direzione. Dobbiamo considerate che i 429 lavoratori coinvolti sono esclusi dai trattamenti ordinari di sostegno al reddito e, quindi, dovremmo individuare un percorso di continuazione dell'attività alberghiera così da poter garantire il mantenimento dei livelli occupazionali». «Dal 15 febbraio prossimo, infatti, gli alberghi chiuderanno - ha rimarcato la Vanelli- e ad oggi non è assolutamente chiaro se ci sarà continuità nell'attività alberghiera e, in tal caso, chi gestirà il futuro di questi hotels». C'è attesa per l'8 febbraio, data già fissata in calendario per l'avvio della fase sindacale della procedura di mobilità.

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