Economia

Per Omas speranza bolognese

  • Abbonati
  • Accedi
Industria

Per Omas speranza bolognese

bologna

Se sarà fine ingloriosa o inizio del rilancio lo si saprà solo il 12 febbraio. Per Omas, la storica azienda di Bologna (è stata fondata nel 1925) che ha portato nel mondo il marchio delle penne stilografiche di lusso, la salvezza è legata all’esito delle trattative tra la proprietà cinese, la finanziaria O-Luxe, e un industriale bolognese che si è fatto avanti con una proposta per acquisire produzione, brand, dipendenti.

La partita è nelle mani del liquidatore dell’azienda, un’impresa tuttora considerata un pezzo importante del made in Italy di lusso: il gruppo Louis Vuitton la rilevò ormai sedici anni fa per poi rivenderla alla holding asiatica, sette anni dopo, trattenendo una quota del 10%. Il progetto dei 16 dipendenti rimasti nello stabilimento emiliano, basato sulla possibilità di prendere le redini del rilancio con una operazione di workers buyout, è fallito. Troppa distanza tra la loro offerta e le aspettative di O –Luxe, che ha sede a Hong Kong. Sfumata anche la possibilità di percorrere la strada che era stata prospettata nell’autunno dello scorso anno da un imprenditore carpigiano, tanto che la storica azienda sembrava destinata alla chiusura, dopo la decisione di porla in liquidazione, scelta formalizzata nel novembre scorso.

Ma adesso c’è un nuovo spiraglio. «E i dipendenti – spiegano dalla Filctem-Cgil di Bologna – sono pronti a collaborare con l’eventuale nuova proprietà». A farsi avanti è stato un gruppo industriale che non opera nel settore ma che sembra intenzionato a non lasciare morire un simbolo mondiale delle penne di altissima gamma, un brand che continua ad avere come principale concorrente un big come Montblanc.

Per salvare l’azienda si era mossa nei mesi scorsi anche la Città metropolitana di Bologna, convinta che dovessero essere esplorate tutte le possibili soluzioni per evitare il naufragio di una storia imprenditoriale prestigiosa. Proprio in quella sede istituzionale, la prossima settimana, dovrebbe emergere l’esito del negoziato in corso, dopo la bocciatura dell’offerta dei dipendenti, che avevano proposto di costituire una cooperativa per rilevarla. Secondo O-Luxe la liquidazione era l’unico approdo possibile di fronte a una crisi finanziaria causata dalla contrazione progressiva del mercato. Questo nonostante le penne Omas restino pezzi ricercati dai collezionisti di tutto il mondo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA