Economia

Tlc, chiesto aumento di 120 euro

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Lavoro

Tlc, chiesto aumento di 120 euro

  • –Andrea Biondi

L’aumento salariale richiesto viaggia in una forchetta compresa fra gli 80 e i 120 euro (letteralmente si legge che «il costo complessivo del rinnovo contrattuale dovrà attestarsi per il triennio 2015-2017 al 7%»). Ma accanto a questo, i sindacati puntano ad altre innovazioni “di sistema”: un organismo paritetico per certificare le imprese fornitrici di servizi (questione che investe in particolare il campo dei contact center); attenzione più marcata verso la contrattazione di secondo livello; l’obiettivo di traghettare il sistema verso un contratto unico con le aziende Ict.

Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil hanno approvato nei giorni scorsi la piattaforma per il rinnovo del contratto nelle telecomunicazioni 2015-2017. Ora il documento sarà sottoposto alle assemblee, con una tornata che dovrà concludersi entro il 15 marzo. Da lì si arriverà al testo definitivo per la negoziazione con Assotelecomunicazioni-Asstel. «Questo contratto – spiega Michele Azzola (Slc-Cgil) – punta a modelli industriali che vadano oltre la compressione dei costi». Di «piattaforma unitaria che arriva in un momento complicato e che punta a rafforzare la filiera, garantendo occupazione anche alla parte più debole del settore», parla dal canto suo Giorgio Serao (Fistel-Cisl).

Un rinnovo, quello che vedrà interessati circa 150mila lavoratori della filiera delle tlc fra dipendenti e somministrati, che arriva con qualche mese di ritardo. Del resto, la gestione della vertenza Telecom, che si è conclusa con una spaccatura del fronte sindacale (Slc Cgil non ha voluto firmare), ha impegnato tempo e forze.

«Le sfide da affrontare – si legge nell’ipotesi di piattaforma – derivano da una competizione sempre più globale e mercati sempre più aperti, da un livello di innovazioni tecnologiche che richiedono sempre maggiori investimenti, da un aumento dei “volumi” prodotti accompagnati da una riduzione significativa dei ricavi determinata da modifiche regolatorie e dinamiche concorrenziali». Per vincere queste sfide serve «una strumentazione contrattuale forte e nello stesso tempo rinnovata», con una «contrattazione di secondo livello cui assegnare maggiore responsabilità e compiti anche alla luce degli incentivi fiscali a disposizione».

Quanto alla formazione, miglioramento dell’ente bilaterale di formazione, introduzione di una soglia minima di formazione e istituzione della figura del delegato alla formazione sono i desiderata nel paragrafo dedicato. Ampia poi la parte su diritti e tutele. Si va dalla richiesta di istituire una commissione che analizzi i dati relativi allo stress da lavoro correlato, all’estensione erga omnes della sanità integrativa contrattuale, alla revisione dell’inquadramento del personale con l’inserimento di professionalità inerenti il comparto dell’Ict.

Infine sul tema degli appalti, oltre a «definire modalità e condizioni con cui il rapporto di lavoro continuerà con il nuovo fornitore di servizi» (si parla dell’introduzione delle cosiddette clausole sociali nei cambi d’appalto nei call center), viene richiesta l’istituzione di un organismo «composto da committenza, aziende fornitrici dei servizi e organizzazioni sindacali, sotto l’egida del Ministero del Lavoro», per «valutare la responsabilità etica e sociale dell’impresa nonchè la coerenza dei suoi comportamenti». Un modello «da realizzarsi sulla scorta di quanto già realizzato in Francia con il “Label”».

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.@An_Bion