Economia

L’Emilia-Romagna scommette 2,4 milioni sulla musica

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LA PROTESTA DEI CONSERVATORI

L’Emilia-Romagna scommette 2,4 milioni sulla musica

Nella giornata di protesta e di proposta dei Conservatori italiani per sollecitare la conclusione della riforma iniziata 16 anni fa, arrivano da Bologna due buone notizie: lo stanziamento, annunciato ieri, di 1,4 milioni di euro per l’alta formazione nello spettacolo dal vivo lungo la via Emilia e un finanziamento straordinario – che sarà ufficializzato domani – di un altro milione di euro per le scuole civiche musicali.

Intanto oggi, 13 febbraio, studenti e docenti del conservatorio bolognese Giovanni Battista Martini – la prima scuola musicale pubblica in Italia, risale al 1804 – si uniscono al coro di concerti, performance e canti degli altri 53 conservatori statali italiani e ai 19 non statali per esortare il Governo a parificare l’alta formazione artistica a quella universitaria (come sancito dalla legge 508/99 rimasta inattuata). In programma 7mila eventi lungo tutto lo Stivale che coinvolgeranno – secondo stime Afam-Alta formazione artistica, musicale e coreutica del Miur – 50mila studenti, 6mila docenti e 1.500 unità di personale amministrativo sotto lo slogan “Salviamo i conservatori di musica, patrimonio nazionale”.
«A differenza del sistema-Paese, l’Emilia-Romagna si sta occupando da tempo del suo sistema musicale – sottolinea l’assessore regionale a Formazione, Ricerca e Lavoro, Patrizio Bianchi – ed è una visione che abbraccia tutto il percorso formativo, dalle scuole di base alle specializzazioni. Un sistema che va strutturandosi in regione attorno a cinque grandi poli: il Teatro comunale di Bologna, il Regio di Parma, l’Orchestra Cherubini di Piacenza, il Festival di Ravenna e l’Ert, il Teatro stabile pubblico dell'Emilia-Romagna».

Un impegno dimostrato dal bando appena approvato da 1,43 milioni di risorse Fse per l’alta formazione artistica nello spettacolo dal vivo e che trova conferma nell’ulteriore somma, fondi della Regione in questo secondo caso, che Bianchi annuncerà domani a Bologna: «Un milione di euro per le 350 scuole civiche musicali del nostro territorio – anticipa l’economista – perché la diffusione della cultura musicale di base è fondamentale per la tenuta sociale e la crescita di una comunità, è parte di quel capitale sociale che è il vero punto di forza del modello economico emiliano-romagnolo».

Altissima la domanda per il bando Fse per l’alta formazione di figure professionali nelle performing arts, tanto che l’assessorato di Bianchi ha deciso di rafforzare la dotazione iniziale di un milione di euro, aumentandola di oltre il 40%: si va dal percorso di un anno per 60 giovani orchestrali alla Luigi Cherubini di Piacenza sotto la direzione del maestro Muti al corso di 650 ore per burattinai ed educatori sociali del Teatro di Figura proposto da Ecipar e Cna.

«Continuiamo a investire in cultura per rafforzare un’identità regionale fondata su tradizione e innovazione, ma anche per generare buona occupazione e coesione in un settore economico troppo spesso sottovalutato», nota l’assessore regionale alla Cultura Massimo Mezzetti, ricordando i numeri dell’industria delle performing arts in Emilia-Romagna: 30mila microimprese e 80mila addetti che generano il 5% del Pil regionale e rappresentano un fattore potente di attrattività turistica e promozionale del “made in Emilia” nel mondo.

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