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La Toscana ancora in mezzo al guado secondo le stime della Cgil

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La Toscana ancora in mezzo al guado secondo le stime della Cgil

L’economia toscana sta meglio rispetto a un anno e mezzo fa, ma la debolezza della fase di ripresa non allontana le preoccupazioni e le tensioni (soprattutto) sul mercato del lavoro. L’analisi di Ires-Cgil Toscana, nel focus Economia d’inizio 2016, lascia poco spazio all’ottimismo e ne dedica molto alle incognite: in particolare a quelle dell’occupazione che, dopo l’”effetto-doping” – come lo chiama la Cgil – legato agli incentivi pubblici alle assunzioni, è ora chiamata alla prova-verità.
«I prossimi mesi, con la drastica riduzione dei bonus, faranno chiarezza sul dinamismo del mercato del lavoro anche in Toscana», sottolinea Daniele Quiriconi della segreteria regionale Cgil, ricordando che i disoccupati toscani restano 148mila, cioè 60mila in più del dato di inizio crisi.
Quel che si è visto nel 2015, secondo il sindacato, è un aumento degli avviamenti (+6,2% nei primi 11 mesi, eccetto agricoltura e lavoro domestico), soprattutto col nuovo contratto a tutele crescenti (+35%); ma anche una crescita delle cessazioni dei contratti a tempo indeterminato (+6,6%), e – elemento più preoccupante – una flessione del monte-ore lavorate complessivo (-6% secondo stime Prometeia).
La conclusione, secondo Cgil Toscana, è che il maggior dinamismo del mercato del lavoro sta producendo posti di qualità inferiore e contratti orari ridotti. E sta producendo anche lavoro nero, testimoniato – secondo il sindacato – dall’impennata dei voucher che sfiorano gli otto milioni (+79% in Toscana, contro la media nazionale del +66%), «vera e propria frontiera del nuovo precariato» contro cui non si è ancora intervenuti. «Continua la distruzione di lavoro “buono” a tempo indeterminato», affermano Quiriconi e Fabio Giovagnoli, presidente dell’istituto di ricerca Ires, segnalando che la crescita delle trasformazioni di contratti a termine in contratti a tempo indeterminato (+24,3% nei primi 11 mesi 2015) porta a un livello comunque inferiore a quello del 2013, quando gli incentivi non c’erano.
Per il 2016, le stime fatte da Prometeia per Ires aprono qualche spiraglio, col Pil toscano previsto in crescita dell’1,4%, i consumi in aumento dell’1,7% e gli investimenti del 2,6%, anche se «gli effetti che questo lieve miglioramento potrà avere sul mercato del lavoro non saranno molto diversi da quelli del 2015», prevede Cgil Toscana.

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