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Hi-tech in cucina: la veneta Irinox cresce in Usa, Giappone e…

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Hi-tech in cucina: la veneta Irinox cresce in Usa, Giappone e Germania

«La crisi è stata salutare: ci ha portato a concentrarci su aree che, quando le cose vanno naturalmente bene, possono essere trascurate. Oggi siamo un’azienda sana, aperta a una gestione manageriale, che chiude il terzo anno di crescita a doppia cifra». Katia Da Ros è amministratore delegato e vicepresidente di Irinox Spa, azienda specializzata in tecnologie innovative per la ristorazione e la cucina, con stabilimenti a Corbanese di Tarzo e Scomigo, in provincia di Treviso.

L’esercizio 2015 si è chiuso con ricavi consolidati pari a 42 milioni di euro, in progresso del 10,5% rispetto al 2014. Le previsioni per il 2016 confermano il trend di crescita: si stima un aumento a doppia cifra per il quarto anno consecutivo, con i ricavi che dovrebbero raggiungere i 47 milioni a fine esercizio. La produzione è 100% Made in Italy - made in distretto trevigiano dell’Inox - ma il mercato è mondiale: l’export è indirizzato su 80 Paesi. «Gli ottimi risultati consolidati nel 2015 derivano proprio dalla forte crescita registrata sui mercati internazionali, soprattutto nei mercati focus: Usa, Giappone e Germania», spiega Da Ros. Complessivamente l’export rappresenta più del 50% del fatturato, con picchi di oltre il 70% nella divisione abbattitori professionali. Irinox si è affermata a livello internazionale come un punto di riferimento per gli abbattitori rapidi di temperatura che si rivolgono al mondo professionale e, con la linea Irinox Home, e in particolare il prodotto Fresco, è entrata con decisione anche nel mercato domestico.

La novità di Fresco è unire due funzioni che sembrano agli antipodi: abbassa rapidamente la temperatura di cibi e bevande (che così possono essere conservate più a lungo, mantenendo qualità, colori e sapori) e può anche cuocere a bassa temperatura. Le dimensioni sono quelle di un microonde, e l’obiettivo è farsi spazio nelle cucine italiane (e non solo) conquistandosi uno spazio come ha fatto, a suo tempo, il frigorifero.

Nel 2015 Irinox ha investito 4,7 milioni, pari al 12% del fatturato, per l’ampliamento e il rinnovo degli spazi - uffici, showroom e aule di formazione di entrambe le sedi - e per il potenziamento delle linee produttive e dei software. Negli spazi aziendali si mettono a punto e si ottimizzano costantemente le attrezzature, anche per certificare scientificamente i vantaggi dell’applicazione delle tecnologie; abbassare rapidamente la temperatura del cibo significa formare cristalli di ghiaccio tanto piccoli da non danneggiare la materia prima, che sia carne o verdura, impedendo ai batteri di proliferare. Il risultato sono alimenti che rimangono freschi per una settimana: «Per il futuro ci siamo posti l’ambiziosa sfida di portare la cultura dell’abbattitore nelle case, offrendo una soluzione agli scarti alimentari e una tecnologia che permette una cucina facile e sana per tutti», sottolinea Da Ros. Proprio per la capacità di minimizzare gli sprechi (gli avanzi si possono conservare) Irinox è stata fra le firmatarie della “carta di Milano” ad Expo. La crescita si traduce anche in occupazione: nell’ultimo anno sono state assunte 65 persone (per un totale di 230).

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