Economia

Il paninaro e il manager di successo

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Industria

Il paninaro e il manager di successo

In principio cuoceva hamburger al Burghy di piazza San Babila. Correva l’anno 1988, in piena epoca dei “paninari”. Oggi Giacomo Bosia, lombardo di Pino d’Adda, ha meno di 50 anni e con la sua società Euroristoro gestisce 16 ristoranti McDonald’s (dal 2009 la multinazionale è entrata in società al 50%), con 560 collaboratori e un fatturato di 38 milioni di euro.

Massimiliano Lucarelli, invece, è un giovane ex avvocato marchigiano, con alle spalle diverse esperienze a livello internazionale come manager e un Mba in Bocconi. Da meno di 14 mesi, con la sua società Magica Srl (acronimo delle iniziali del suo nome e di quelli di moglie e figlia) gestisce un ristorante McDonald’s a Jesi e un altro a Fano aperto da appena 5 mesi. Dà lavoro a 60 dipendenti e il fatturato 2015 è intorno ai 2,2 milioni.

Quelle di Giacomo Bosia e di Massimiliano Lucarelli sono due delle storie di imprese che si nascondono dietro alla rete dei 532 ristoranti McDonald’s presenti in Italia. Fanno parte di quei 140 piccoli e medi imprenditori – i cosiddetti “franchisee”– che oggi gestiscono oltre l’80% dei ristoranti della multinazionale Usa nel nostro Paese.

Bosia e Lucarelli hanno storie diverse. “Americana” il primo, con una gavetta dal basso cominciata ai tempi dei Burghy del gruppo Cremonini (poi rilevati da McDonald’s nel 1996). Più “manageriale” la storia del secondo, che dopo aver lasciato la professione di avvocato ha lavorato per la giapponese Roland con periodi negli Stati Uniti e nel Paese del Sol Levante e poi è stato amministratore delegato di una società marchigiana esclusivista per una controllata della Toyota. Dopo il master in Bocconi, ad avvicinarlo a McDonald’s sono stati due motivi su tutti: «L’idea di diversificare i piccoli investimenti che stavo facendo e la curiosità di scoprire come fosse organizzato il sistema dei McDrive» ricorda scherzando ma non troppo. Per Bosia, invece, quello degli “hamburger” è stato il primo lavoro dopo il servizio militare nei Carabinieri. Per tutti e due, però, l’incontro con la multinazionale è stata «una svolta, fatta di crescita e obiettivi condivisi».

L’ex “paninaro” Giacomo Bosia ad aprile, a Orlando in Florida, riceverà il premio che McDonald’s riserva ai migliori franchisee a livello mondiale. E intanto rivela di conservare, incorniciata, «una copia del primo stipendio, da 574mila lire».

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