Ilva cede ad Ansaldo Energia alcune aree esterne del sito di Genova Cornigliano, per consentire all'azienda guidata da Giuseppe Zampini (presidente anche di Confindustria Genova) di assemblarvi grandi turbine a gas.
L'amministrazione straordinaria di Ilva e i vertici dell'azienda genovese hanno firmato un accordo quadro per la cessione ad Ansaldo Energia, in via esclusiva, dell'esercizio di acquisto del diritto di superficie su due aree Ilva esterne allo stabilimento di Cornigliano: una zona attualmente adibita a parcheggio per il personale dell'acciaieria e uno spazio confinante con la banchina, lato torrente Polcevera, concessa in autonomia funzionale a Ilva dall'Autorità portuale di Genova. Il valore dell'accordo ammonterebbe a poco più di un milione di euro.
«L'accordo tra le due società - sottolinea una nota - favorisce lo sviluppo dell'area industriale interessata e consente ad Ansaldo Energia di mantenere a Genova il piano di investimenti (che diversamente rischiava di essere spostato in aree a Marina di Massa, ndr) e di costruire il capannone per l'assemblaggio delle turbine a gas prodotte nello stabilimento Ansaldo Energia di Genova Campi».
Si tratta delle attività che l'azienda genovese ha “ereditato” da Alstom, dopo l'acquisizione di quest'ultima da parte di General Electric. La quale ha dovuto procedere alla cessione di quella produzione dietro indicazione dell'Antitrust di Bruxelles.
Tramite un contratto di servizio, inoltre, Ilva fornirà manodopera specializzata per le attività di carico e scarico che l'azienda guidata da Zampini farà lungo la banchina e dalla quale spedirà, via mare, le turbine. L'intesa prevede anche la realizzazione, a cura e spese di Ansaldo Energia (che è partecipata al 40% da Shanghai Electric), di due raccordi stradali: «il primo tra il capannone e la banchina interessata dal progetto di investimento; il secondo tra il capannone e il nuovo sistema di viabilità pubblica che verrà realizzato dal Comune di Genova». Nei prossimi giorni, fa sapere Ansaldo Energia, saranno avviati «i sopralluoghi e le attività di verifica geologica e ambientale, nonché ogni altra attività propedeutica all'ottenimento di permessi, licenze, certificazioni e autorizzazioni necessari per la costruzione del capannone e il successivo avvio delle attività industriali». Resta l'incognita di quello che emergerà dagli scavi (previsti fino a otto metri) che servono a verificare se, e in quale misura, i terreni in questione necessitino di bonifica. Ma su questo, al momento, in Ansaldo c'è ottimismo.
Problema risolto, invece, quello del cono aereo (la zona è vicina all'aeroporto di Genova), che impedisce l'installazione di alte gru per caricare le turbine sulle navi. «Anche se è più costoso – ha detto Zampini – abbiamo deciso, in via provvisoria, di utilizzare chiatte su cui caricare le turbine, per trasportarle fino al vicino terminal Messina e, da lì, trasbordarle sulle navi».
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