
Ha ripreso a correre la Videx Electronics di Fermo, dopo un periodo di rallentamento seguito alla crisi globale e al crollo del comparto edilizio in Italia. L’azienda che produce videocitofoni e sistemi avanzati per il controllo degli accessi, negli ultimi due anni ha fatto segnare una crescita dei ricavi del 20%, superando i 10 milioni di euro di fatturato.
Un rilancio dovuto soprattutto alla diffusa e capillare attività della Videx sui mercati esteri, con una presenza commerciale che ha ormai raggiunto i 50 paesi nel mondo. Ed ha le sue punte soprattutto in Inghilterra – dove viene realizzato il 50% del giro d’affari – e nei paesi europei, ma che vede in aumento anche le opportunità di business in Cile, America Latina e Sudest asiatico.
«Si sono solo ridotti gli affari in Medioriente – tiene a precisare Rossano Marcantoni, titolare e fondatore dell’azienda 30 anni fa. Ma non siamo preoccupati di questa involuzione, anche perché sta crescendo la penetrazione dei nostri prodotti in altri paesi della fascia nordafricana, Algeria in testa». E proprio dall’estero, potrebbe arrivare a breve un’altra grande notizia per la Videx , industria che progetta e produce i suoi sistemi avanzati per l’accesso e la sicurezza di edifici e strutture, tutti nella sede storica di Montegiberto. Una multinazionale europea è vicina a chiudere con l’impresa marchigiana
un accordo che potrebbe far segnare un balzo in avanti all’azienda, sia in termini produttivi che di solidità finanziaria.«Manca solo la firma ma siamo fiduciosi che la trattativa si chiuda positivamente – sottolinea Marcantoni. E sarebbe una svolta, considerando i volumi notevoli che dovremmo realizzare». Una commessa, questa in arrivo dall’Europa
che favorirebbe anche il rilancio delle 10 piccole realtà terziste del fermano che attorno alla Videx lavorano da tempo, dando respiro alla meccanica e al territorio locale anche sul fronte occupazionale.
Per rispondere alle sfide della concorrenza internazionale, ed esser sempre pronti a soddisfare le richieste dei clienti più rilevanti, l’azienda fermana si affida oltre che alle capacità di 52 addetti, anche e soprattutto a un laboratorio di ricerca e sviluppo che è il motore vero e reale di tutta l’attività della fabbrica. Tanto che in esso vengono investite ingenti risorse ogni anno, anche fino al 10% dei ricavi ottenuti a livello complessivo. E tutto
ciò in sinergia con le università regionali, a cominciare dal Politecnico delle Marche ad Ancona. «Per il futuro puntiamo soprattutto alla videocitofonia di nuova generazione – spiega ancora il titolare – legata al mondo di internet e al controllo a distanza. E continueremo ad assumere ingegneri e tecnici competenti e preparati, se ci saranno le occasioni giuste per farlo». Quanto al mercato domestico, dove Videx vende ormai solo il 2% dei propri sistemi, la fiducia del fondatore sulle possibilità di ripresa del business sono basse. Il settore edile in Italia non sembra fornire segnali incoraggianti di rilancio delle attività, e questo penalizza il lavoro di realtà solide nel campo dei servizi tecnologici, come quella di Montegiberto.
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