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Stazione marittima di Brindisi, nessun abuso. Scagionati in otto

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Stazione marittima di Brindisi, nessun abuso. Scagionati in otto

Non ci furono lottizzazione abusiva e falso per il progetto, peraltro mai partito, della stazione marittima del porto di Brindisi messo in cantiere nel 2012 dall'Authority. Oggi il gip-gup di Brindisi, Tea Verdiglione, ha chiuso tra non luogo a procedere e proscioglimenti una vicenda per la quale la Procura aveva chiesto il rinvio a giudizio di otto persone. Assolti gli imputati che hanno chiesto il rito abbreviato: l'ex commissario dell'Authority, Ferdinando Lolli, l'allora dirigente dell'Urbanistica del Comune di Brindisi, Francesco Dileverano e oggi dirigente dell'Authority, l'ex segretario generale della stessa Authority, Nicola Del Nobile. Prosciolti invece perchè il fatto non sussiste coloro che hanno chiesto il processo ordinario: l'ex presidente dell'Authority di Brindisi, Giuseppe Giurgola, l'allora dirigente dell'area tecnica dell'Authority, Pasquale Fischetto, l'imprenditore Tommaso Ricchiuto di Igeco costruzioni, il provveditore regionale delle opere pubbliche di Puglia e Basilicata, Francesco Musci, e il dirigente dell'ufficio verifica progetti dello stesso provveditorato, Tommaso Colabufo.

Finanziato con un intervento del ministero Lavori pubblici, il progetto era stato ideato per una riqualificazione del sito. I lavori, però, non vennero mai avviati perchè il ricorso di un privato fece aprire un'inchiesta alla Procura che dispose accertamenti attraverso la Guardia di Finanza. All'Authority fu contestata la mancata variante del piano regolatore del porto, ritenuta necessaria per costruire l'opera. L'Authority replicò affermando che attraverso la conferenza Stato-Regioni erano stati acquisiti i pareri di compatibilità urbanistica. E quindi non c'erano irregolarità dal punto di vista delle procedure. L'area non fu sequestrata ma a carico degli otto scattarono le imputazioni di reato con la richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura.

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