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A Venezia nasce Join Venice, rete d’impresa nell’engineering

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A Venezia nasce Join Venice, rete d’impresa nell’engineering

È nata a Venezia una nuova rete d’impresa. Si tratta di Join Venice, contratto tra aziende del comparto engineering. Le società che hanno sottoscritto l’accordo sono quattro e operano in discipline diverse, formando una vera e propria filiera integrata. La rete, nata sotto la spinta e dopo il lavoro di Confindustria Venezia, conta 85 addetti diretti, oltre 100 fornitori indiretti, e una fatturato di 7 milioni di euro che già nel prossimo anno, grazie alle commesse sottoscritte, raggiungerà i 10 milioni attestandosi su un +40% rispetto al 2015.

Dopo l’approvazione della nuova legge regionale sulle reti d’impresa, Confindustria Venezia ha avviato una serie di tavoli di lavoro per dare impulso a questo nuovo modello imprenditoriale in grado di favorire l’integrazione e la competitività delle piccole imprese. Questo ha favorito la nascita di Join Venice, il primo contratto di rete di natura industriale (non semplicemente commerciale) che raggruppa in un unico soggetto legale quattro aziende del comparto engineering. Il contratto è stato firmato da Michele Artusato (Area Engineering di San Donà), Massimo Furlan (AI Progetti di Mestre), Fabio Marabese (Seingim Global Service di Ceggia) e Gianpiero Toniato (T&T Servizi di Santa Maria di Sala).

«Aggregarsi – ha commentato Massimo Furlan, presidente della rete - è un’opportunità per uscire dal contesto nazionale e arrivare a lavorare, anche attraverso l’affiancamento a imprese leader, sui mercati esteri che rappresentano ormai gli sbocchi più vitali che un’impresa di piccole e medie dimensioni da sola faticherebbe a raggiungere. Allo stesso tempo, fare massa critica condividendo progetti di ricerca, innovazioni tecnologiche e strategie di sviluppo offre più chance per partecipare ai bandi delle grandi opere, dove si concentrano i maggiori investimenti».

Join Venice riunisce l’esperienza e il know-how di aziende – tutte certificate - tra loro complementari, andando a formare una filiera integrata di professionalità capaci di coprire le molteplici discipline afferenti alla progettazione: topografia, urbanistica, architettura, ingegneria strutturale e infrastrutturale, impiantistica, efficienza energetica e sostenibilità ambientale.

«In una fase in cui il sapere ha assunto un ruolo fondamentale – ha dichiarato Matteo Zoppas, presidente di Confindustria Venezia - fare rete permette di mettere a fattor comune specializzazioni e competenze laddove esse sono, valorizzandole. Il contratto di rete rappresenta uno strumento estremamente interessante per le nostre imprese che vogliono crescere nei mercati e nell’innovazione, in quanto consentono alle Pmi di unire le forze, ma senza rinunciare alla propria identità. La rete inoltre, fungendo da main contractor, fa in modo che il cliente abbia un interlocutore “unico” con vantaggi notevoli in termini di semplificazione procedurale e amministrativa e anche sotto il punto di vista della responsabilità d’impresa. Questo è uno dei pochi modi di competere con i colossi dell’engineering».

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