Economia

Da Padova le protesi in 3D create su misura per i pazienti

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innovazione

Da Padova le protesi in 3D create su misura per i pazienti

La specializzazione riguarda soprattutto il settore medico: dalla mandibola artificiale che qualche settimana fa è stata installata in un paziente operato a Padova (applicazione mai eseguita in Italia) alla ricostruzione dentale, dalla sostituzione di un osso della caviglia (nel 2011, primo caso al mondo di sostituzione integrale dell’osso) alla creazione di un arto artificiale costruito sulla scannerizzazione della gamba amputata di una ragazza in Burundi.

Non ci sono limiti a quello che può creare la tecnica di lavorazione e produzione della 3Dfast, azienda di prodotti in titanio, cromo-cobalto o poliammide (naylon) che, attraverso le stampanti 3D opera in base alle reali necessità del cliente. «La nostra specificità – spiega il presidente di 3Dfast Andrea Sandi – è di progettare protesi su misura, ad hoc; non adattiamo la protesi già esistente, ne creiamo una da zero, sui dati digitali propri del paziente. E con costi decisamente inferiori della media, poiché operando sulla scannerizzazione del paziente, predisponiamo in partenza l’installazione al computer e simuliamo l’operazione prima che essa sia effettuata, risparmiando lavoro a chirurghi e medici». Come è successo per il trapianto artificiale di mandibola effettuato a Padova, con cui è stato ricostruito per la prima volta in Italia il volto di un paziente: a monte della realizzazione della protesi artificiale in titanio, che ha riprodotto fedelmente le caratteristiche anatomiche della porzione mancante e deformata della mandibola, comprendendone anche le inserzioni muscolari indispensabili, c’è stata l’elaborazione al computer delle immagini dello scheletro facciale e poi un modello virtuale 3D della mandibola. «O come è successo – continua il presidente - nel caso della prima protesi al mondo per la zona pubica di un bacino fratturato che abbiamo progettato per un operaio caduto da un’impalcatura; o nel caso della ragazza madre del Burundi, per la quale abbiamo spedito, tramite una associazione umanitaria, un piccolo scanner per acquisire i dati e poter progettare una protesi a misura».

La Pmi di Padova, nata nel 2005, consta di 12 dipendenti, sei stampanti 3D e un fatturato di 1,5 milioni di euro. Assieme alle consociate Sintac (specializzata in ingegneria biomedicale) ed Efestolab, progetta e produce diverse parti anatomiche, dal cranio al piede. Collabora con le più importanti università d’Italia, in primis quelle di Padova e di Venezia, e con numerosi ospedali. «Ora stiamo lavorando anche sugli animali – aggiunge Sandi – in particolare sula ricostruzione delle zampe».

Oltre al settore biomedicale, la 3Dfast lavora anche con aziende e marchi dell’arredamento, degli articoli per la casa, della gioielleria e occhialeria e della moda. «Studiamo il prototipo e mettiamo a punto la tecnologia necessaria – conclude il presidente di 3Dfast, che proviene da una famiglia di gioiellieri -. Ora stiamo progettando una serie di borse in nylon per una casa di moda francese».

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