Economia

Nodo spiagge: il Governo convoca tavolo con le Regioni

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Nodo spiagge: il Governo convoca tavolo con le Regioni

Il Governo prova a sciogliere il nodo, sempre più ingarbugliato, delle spiagge che l’Ue vuol mettere all’asta (si veda Il Sole 24 Ore dell’1 marzo) istituendo un tavolo con le Regioni per confezionare la “soluzione definitiva” da portare in sede europea. È questa la strada che il ministro per gli Affari regionali, Enrico Costa, ha tracciato ieri mattina di fronte a 600 operatori balneari, riuniti a Marina di Carrara per l’assemblea indetta da gran parte delle associazioni di settore (Sib, Fiba, Assobalneari, Oasi) in occasione della fiera Balnearia.

«Ricopro questo ruolo da un mese ma mi assumo responsabilità e critiche – ha detto Costa ai titolari degli stabilimenti balneari che, in vista della sentenza della Corte di giustizia Ue che rischia di bocciare la proroga delle concessioni demaniali marittime al 2020 fatta dall’Italia, vedono sempre più in bilico attività e investimenti – avvieremo un tavolo Stato-Regioni per cercare un percorso condiviso e soprattutto definitivo. Non possiamo farci trovare impreparati».
E sarà proprio questo, la condivisione tra tutti i giocatori della partita, lo scoglio più grosso da superare adesso, visto che in campo ci sono le posizioni più rigide del “no alle aste” a tutti i costi e della richiesta alla Ue di deroghe alla direttiva Bolkenstein (che, in nome dell’apertura del mercato, ha previsto appunto le gare a evidenza pubblica); e le posizioni più morbide di chi, ritenendo ormai inevitabili le gare, punta a inserire l’obbligo di indennizzo (investimenti e avviamento) per chi dovesse perdere le concessioni a favore di nuovi gestori o punta a evitare il rischio di subconcessioni. In mezzo, spuntano sfumature, distinguo, precisazioni. Anche le Regioni sono su posizioni ancora distanti, con la Toscana che, con l’assessore Stefano Ciuoffo, «apre a un ragionamento che prevede la competizione, ma a patto che sia riconosciuto il valore economico, e anche storico-culturale, delle attività di gestione degli stabilimenti balneari»; la Liguria che, col presidente Giovanni Toti, ieri è tornata a chiedere al Governo di andare a Bruxelles a chiedere la disapplicazione della Bolkenstein; e l’Emilia-Romagna che punta a riconoscere il valore commerciale dell’impresa balneare.

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