Economia

Le imprese elettrotecniche italiane puntano al mercato degli Emirati

  • Abbonati
  • Accedi
internazionalizzazione

Le imprese elettrotecniche italiane puntano al mercato degli Emirati

Dubai (Corbis)
Dubai (Corbis)

Ci sono anche sessanta aziende italiane del settore dell’elettrotecnica e dell’elettronica alla fiera Middle East Electricity di Dubai giunta alla sua 41ª edizione.

Si tratta di una presenza strategica per il settore industriale italiano, le cui imprese sono accompagnate da Confindustria Anie (l’associazione di categoria) e dall’Ice, perché l’appuntamento è un importante vetrina su un mercato in forte espansione come quello del Golfo persico.

«L’Italia ha la possibilità di ottenere un ruolo di sempre maggiore importanza in un mercato chiave come quello degli Emirati Arabi Uniti – conferma Andrea Maspero, vice presidente Anie per l’Internazionalizzazione – dove i settori dell’elettrotecnica ed elettronica rappresentati dalla nostra associazione costituiscono una quota superiore al 10% sul totale delle esportazioni italiane. Gli Emirati Arabi Uniti sono il primo mercato di sbocco delle tecnologie elettrotecniche ed elettroniche italiane in Medio Oriente, con una crescita nel 2015 dell’export superiore al 30% annuo e un saldo della bilancia commerciale positivo per oltre 730 milioni di euro. Una serie di dati – continua Maspero – che confermano l’intenzione delle aziende fornitrici di tecnologie di rimanere protagoniste in un mercato chiave dove un evento come la Middle East Electricity può essere il viatico delle imprese italiane per la chiusura di importanti operazioni commerciali in tutto il mondo».

Nel settore edile degli Emirati Arabi Uniti sono previsti o, in fase di realizzazione, progetti infrastrutturali per un valore superiore agli 800 milioni di dollari, concentrati nelle aree di Dubai e Abu Dhabi, che nel complesso assorbono oltre il 90% dei progetti attesi nella regione. Inoltre, sul fronte dell’energia la crescita economica sostenibile è l’obiettivo che gli Emirati Arabi Uniti si sono posti per la propria politica energetica al 2030. Nell’area la domanda di energia elettrica cresce a un tasso superiore al 5% medio annuo, e si prevede che nei prossimi cinque anni sarà necessario il raddoppio della capacità installata per venire incontro al fabbisogno. Recentemente è stato ampliato il target previsto per l’energia solare sul mix di generazione, passando da una quota del 5% a una del 15% entro il 2030. Questo significa che il Paese necessità entro il 2020 di almeno 2.000 MW di capacità installata da impianti a energia solare e aggiuntivi 3.000 MW entro il 2030.

Le aziende italiane hanno a disposizione un’area complessiva di circa mille mq a cui potranno accedere decision maker provenienti da oltre 120 Paesi di tutto il mondo.

© Riproduzione riservata