Economia

Il robot entra nella logistica italiana

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Industria

Il robot entra nella logistica italiana

  • –Ilaria Vesentini

PARMA

Un grande robot antropomorfo prende il cartone, forma la scatola e la deposita tra le “braccia” di altri quattro robot più piccoli che collaborano prendendo prodotti dal rullo trasportatore, inserendoli nella confezione e impilando poi le scatole in pallet pronte per la spedizione. Cinque robot che sostituiscono il lavoro ripetitivo e monotono di cinque magazzinieri (che si dedicano ora ad altre mansioni, nessuno è stato licenziato) con maggior velocità, precisione e accuratezza.

È la fabbrica 4.0 di co-packing che la Number 1 di Parma ha inaugurato ieri, per festeggiare i primi vent’anni di attività con un investimento pionieristico nel settore della logistica integrata italiana, al 100% made in Italy: la prima linea completamente automatizzata nel Paese per il riconfezionamento in espositori, 1.500 metri quadrati di stabilimento, un anno di ricerca e progettazione, 5 robot antropomorfi costruiti dalla torinese Comau (gruppo Fca) e integrati dalla varesina Siscodata. «Non parliamo di cifre esorbitanti, 3 milioni di euro di investimento complessivo in automazione di processo. Ma siamo i primi in Italia ad affidare completamente alle macchine tutta l’attività di riconfezionamento. Lo racconta il fatto che questi robot umanoidi sono stati costruiti in maniera sartoriale per noi e sperimentati qui nel nostro quartier generale di Parma», spiega Giampaolo Calanchi, amministratore delegato di Number 1, leader italiano per la distribuzione del food & grocery, quinto in assoluto nella logistica integrata. Uno spin-off di Barilla, acquisito nel 2012 dal gruppo veneto Fisi, con 311 milioni di fatturato, una settantina di clienti (Barilla è sempre il primo della lista, ma ha ridotto il proprio peso sotto il 60% del volume di attività di Number 1), 93.500 punti serviti tra centri distribuzione della Gdo, negozi, Horeca, farmacie e 322 lavoratori diretti che salgono a oltre 2mila con gli indiretti.

La fabbrica 4.0 del co-packing risponde a una domanda in forte crescita, non solo in Italia ma in tutto il mondo, di prodotti riconfezionati in espositori di cartone, quelli in bella vista nei corridoi dei supermercati «perché sempre più le vendite del grocery sono trainate dalla promozioni e la miglior vetrina sono proprio quegli espositori.Noi nella nuova linea robotizzata - precisa l’ad - spacchettiamo i prodotti dei nostri clienti (da Bauli a Mellin, da Carlsberg a Coca Cola, ndr) che arrivano nei classici scatoloni e li re-impacchettiamo in espositori su misura, un servizio chiavi in mano, dal cartone alla consegna». Calanchi non osa diffondere dati sui trend di crescita attesi, ma l’ottimismo è palpabile. Così come sono alte le attese di sviluppo nell’e-commerce in Far East, dopo il recente ingresso di Number 1 nel gruppo Evlonet, start-up dedicata al commercio online in Cina.

Il taglio del nastro di ieri nel quartier generale di Parma (77mila mq di stabilimento, è il primo hub per dimensione dei 7 che Number 1 ha in Italia, oltre a 37 transit point che ogni anno gestiscono più di 1,7 milioni di consegne) è stata anche l’occasione per fare il punto - assieme al colosso Amazon - sull’innovazione nel settore. «La logistica sarà una delle aree di maggior sviluppo della robotica - afferma Arturo Baroncelli, business development manager di Comau Robotics e presidente uscente della International federation of robotics - perché i robot per la loro capacità di integrare tecnologie diverse e di svolgere compiti veloci e noiosi con altissima precisione, affidabilità (lavorano 80-100mila ore senza rotture) e flessibilità sono piattaforme ideali per gestire processi ripetitivi».

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