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Fondi europei per la banda larga e le scuole: la Calabria diventa virtuosa…

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politiche regionali europee

Fondi europei per la banda larga e le scuole: la Calabria diventa virtuosa nella spesa

La Calabria è storicamente tra le regioni che più beneficiano delle politiche di coesione e dei fondi strutturali europei, ma ha sempre molte difficoltà ad utilizzarli. Carenze nella progettualità, complessità dei programmi persi in mille rivoli (come altrove, del resto) scarsa capacità amministrativa sono solo alcune delle cause. È sorprendente, quindi, vedere che a fine 2015 ha superato l’obiettivo di spesa per il Fondo sociale europeo (103,98%) ed è ad un soffio dal raggiungerlo per il Fondo di sviluppo regionale (99,4%) recuperando, per quest’ultimo, 26 punti percentuali dal monitoraggio di ottobre. Poiché c’è tempo fino a dicembre prossimo per registrare le spese sostenute entro fine 2015, si creerà un overbooking che consentirà di compensare eventuali e fisiologiche contestasioni da parte di Bruxelles.

L’impresa non è riuscita né alla Campania né alla Sicilia, le altre due regioni tradizionalmente in ritardo e che tali sono rimaste. Paolo Praticò, autorità di gestione del programma operativo della Calabria, nominato dalla giunta precedente e confermato anche dopo il cambio di amministrazione a fine 2014, si mostra prudente in attesa che la Commissione europea passi al setaccio le certificazioni di spesa. Spiega in che modo la regione additata (spesso non a torto) come Cenerentola, sia riuscita a mettere a segno una progressione che non solo consente di non perdere risorse, ma lascia ben sperare per il futuro. Una parte dell’accelerazione di fine 2015, ammette in tutta trasparenza Praticò, deriva dal fatto che una quota della spesa già realizzata non era stata registrata nel sistema di monitoraggio “Monit”.

Questo vale anche per altre regioni. Ma non è l’unico motivo che ha consentito alla Calabria di spendere tutte le risorse assegnate. «Non è un risultato ottenuto nelle ultime due settimane dell’anno» spiega il funzionario regionale che prima di tornare in Calabria ha lavorato a lungo al Dipartimento Sviluppo e coesione del ministero dello Sviluppo economico. È frutto di un mix di interventi che ha trovato «piena legittimazione politica nel “piano d'azione per l'efficienza di spesa”, una road map approvata a febbraio 2015 dalla giunta regionale e con cui sono stati definiti il quadro programmatico, gli strumenti operativi e soprattutto il cronoprogramma a cui le singole strutture regionali si sono dovute allineare con l’obiettivo di massimizzare la spesa.

Questa impostazione - rimodulazione della spesa e forte legittimazione politica con responsabilità della programmazione in capo al presidente della giunta - ha consentito di avviare e portare avanti progetti che in passato avrebbero richiesto anni. «Il principale è “Bul”, con il quale abbiamo portato la banda ultralarga, a 30 mega, in 223 comuni calabresi su 409. E in 915 sedi della pubblica amministrazione arriva la fibra con una capacità di 100 mega». Il progetto è costato circa 100 milioni di euro, di cui 65 pubblici e gli altri finanziati da Telecom Italia. «Entro un anno contiamo di coprire tutti gli altri comuni “a fallimento di mercato”».

Un’altra fetta consistente di risorse «è stata assorbita dalla manutenzione straordinaria degli edifici scolastici». Il programma, lanciato dal Governo è affidato al Miur, il ministero dell’Istruzione, e prevede l’utilizzo di risorse inzialmente destinate alle regioni. «Ha funzionato» afferma Praticò, con effetti visibili sul territorio. «Ma nelle scuole - aggiunge - ci sono ancora tanti interventi da fare: messa in sicurezza, riqualificazione energetica, collegamento alla banda larga... Per il nuovo periodo di programmazione occorrerà fare una riflessione per definire le priorità». Ad alimentare la spesa dei fondi Ue hanno contribuito anche i progetti integrati di sviluppo urbano, per riqualificare i centri abitati, e i progetti integrati di sviluppo locale.

Cosa non ha funzionato. «Ci sono invece tre grandi progetti - ammette - che abbiamo dovuto spostare sulla programmazione 2014-2020: le metropolitane di Catanzaro e Cosenza, la strada a scorrimento veloce che collega alla costa la zona turistica di Gambarie, sull’Aspromonte, e la nuova aerostazione dell’aeroporto di Lamezia Terme che si è scontrata anche con i nuovi vincoli europei sugli aiuti di Stato». Con questi obiettivi concreti si misurerà lo schema di lavoro che ha funzionato nel 2015 e che in parte ha attuato alcune indicazioni dei Piani di rafforzamento amministrativo imposti dalla Commissione Ue per l’attuale periodo di programmazione.

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