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Cefla rivoluziona lo shopping, il carrello diventa interattivo

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Cefla rivoluziona lo shopping, il carrello diventa interattivo

Per capire esattamente come funziona bisognerebbe fare un giro allo shopping center-laboratorio della Nestlè ad Assago, dove lo Smart shelving system di Cefla è in fase di sperimentazione. Presentato ieri ai mercati, in occasione del convegno “Retail Innovations di Kikilab” a Milano, il dispositivo rappresenta l’avanguardia italiana nel proximity marketing per la Gdo: una sorta di iPad sul carrello hi-tech o uno smartphone in mano al cliente dialogano attraverso una App con i prodotti in vendita e con il negoziante, sfruttando la comunicazione tramite Beacon sugli scaffali (piccoli dispositivi che, attraverso la tecnologia bluetooth, sono in grado di trasmettere informazioni con un raggio di azione dai 10 ai 70 centimetri). Questo permetterà al cliente di orientarsi tra i prodotti, di vedere tutorial sul relativo utilizzo, di ricevere scontistica su misura in tempo reale (a seconda della composizione del carrello) e al gestore del supermarket di avere statistiche perfette su assortimento e clientela.

«È un dispositivo che introduce un cambiamento radicale nel modo di fare la spesa con potenzialità di mercato enormi. Puntiamo ora a introdurlo nei musei, ma anche al mondo delle imprese, dove i Beacon installati nell’arredamento o nelle lampade a soffitto possono dialogare con gli smartphone delle persone e permettere all’edificio di gestire luci, riscaldamento, aperture in assoluta autonomia, una domotica di frontiera», sottolinea Eros Nanni, dg di Cefla, colosso cooperativo di Imola multisettoriale specializzato in impiantistica, 1.800 dipendenti in 22 Paesi, 430 milioni di fatturato 2015 (metà export). Un gruppo che ha investito quasi 3 milioni di euro nell’innovativo strumento per il proximity marketing, scommettendo su una start-up veneta cui ha lasciato la gestione del software (la parte hardware è invece realizzata a Imola), ma che ha la sperimentazione nel Dna.

Sperimentazione che spiega l’evoluzione di un’azienda nata nel 1932 come Cooperativa di sei tra elettricisti, falegnami, lattonieri e affini (da cui l’acronimo Cefla) e diventata nel tempo una multinazionale in mano a 275 soci lavoratori, con quattro linee di business (impiantistica civile, macchine per la verniciatura del legno, arredi e allestimenti per la Gdo, soluzioni per studi odontoiatrici) e fabbriche in Cina, Russia, Germania, Nord America. E continua a crescere: «Il 2014 è stato un anno eccezionale grazie ai 30 milioni di impianti realizzati a Milano per Expo 2015 – precisa il dg – l’ultimo bilancio si è chiuso con un incremento annuo di cinque punti e il 2016 conferma il trend». L’estero è trainato soprattutto dal segmento “dental solution” (oggi prima divisione per fatturato, 150 milioni su 430) e dagli impianti di verniciatura (100 milioni), in programma c’è un altro centinaio di assunzioni (mille i lavoratori in Italia gli altri oltreconfine) e nuovi investimenti in ricerca. «Stiamo sviluppando una piccola start-up per la produzione di barre a led – conclude Nanni - per costruire e gestire direttamente anche la parte elettronica interna delle lampade», quella cui si aggancia tutta la tecnologia dell’Internet of things e quindi il futuro 4.0 di fabbriche e case.

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