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Mobile di Pesaro, da area di crisi a traino dell’export verso Oriente

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DISTRETTI

Mobile di Pesaro, da area di crisi a traino dell’export verso Oriente

Il presidente della Camera di commercio pesarese, Alberto Drudi  (Imagoeconomica)
Il presidente della Camera di commercio pesarese, Alberto Drudi (Imagoeconomica)

A fine 2015 ha ottenuto il riconoscimento di area di crisi, con 30 comuni tra Pesaro e Urbino beneficiari degli interventi straordinari dei programmi Ue 2014/2020 per lo sviluppo regionale (12 milioni di euro in arrivo). L’ultima settimana è stato un susseguirsi di incontri istituzionali per presentare un bando da 6 milioni di euro per l’innovazione del settore e un inedito progetto di promo-internazionalizzazione in India.

Un armamentario con cui il distretto del mobile si prepara ora a ripartire alla conquista sia dell’Italia, dove il mercato della riqualificazione e gli incentivi pubblici stanno lanciando segnali incoraggianti, sia di Paesi poco coperti fin qui con cui compensare l’embargo in Russia e lo stop in Brasile (i due Paesi di riferimento per i mobilieri pesaresi negli ultimi lustri).
E i segnali di forte recupero arrivati poche ore fa sul versante export (+8,9% per l’arredo pesarese nel 2015) sembrano indicare che il punto più basso della crisi è superato.
«I dati Istat sull’export 2015 diffusi oggi confermano che le nostre aziende hanno reagito e sono ancora vive, vitali e competitive sui mercati globali: il +11,4% messo a segno dalla nostra provincia è una delle migliori performance a livello nazionale. Ma innovare, riconvertire il personale per adeguarsi ai cambiamenti radicali del mercato e internazionalizzarsi costa. Per cui le iniezioni che stanno arrivando da Bruxelles, Roma ed Ancona sono fondamentali per accompagnare il rilancio», sottolinea il presidente della Camera di commercio pesarese, Alberto Drudi.
Il riferimento è ai 6 milioni di euro (più altri 6 per il settore moda), che la Regione Marche ha appena messo in pista per il comparto legno-mobile attraverso il bando “made in Italy” volto a valorizzare la manifattura di qualità e i marchi dei distretti locali attraverso innovazione (di prodotto, processo, di rete commerciale) e formazione. E all’altra iniziativa appena lanciata, “Flagship Showroom” in India: un piano di nove aperture di grandi showroom (1.000 mq l’uno), nelle nove più grandi città indiane (dove risiede il 50% della classe media del Paese) e dove potranno esporre i loro mobili le imprese del distretto interessate. Una joint venture di Regione ed enti camerali Marche e Pesaro con un partner indiano (che si assume il rischio Paese) per offrire alle Pmi del mobile l’opportunità di entrare, con un investimento unitario attorno ai 20mila euro, in un mercato dalle potenzialità enormi, dove 80 milioni di persone (il 7% degli indiani) ha un potere d’acquisto e gusti occidentali, dove la domanda di arredamento in legno vale circa 5,4 miliardi di euro e dove il Pil sta crescendo a ritmi prossimi all’8 per cento. «Partiamo ora con un primo showroom a New Delhi – precisa Drudi – dove contiamo di portare 25-30 nostre Pmi, poi inizieremo un tour di promozione per l’India con l’obiettivo di valorizzare non solo la produzione manifatturiera ma tutto il territorio marchigiano».
L’auspicio del distretto è che l’exploit delle vendite oltreconfine faccia da traino anche a start-up e occupazione, in una provincia che dal 2007 a oggi ha visto il tasso di disoccupati schizzare dal 3,2 all’11,6% e chiudere i battenti 3.600 imprese: un -9% in otto anni sul totale delle aziende attive che nel comparto del legno-arredo è arrivato a -31%, con 570 realtà sparite su 1.800.

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