Modello Expo per l’indotto di The Floating Piers, la passerella di cinque chilometri sul lago d’Iseo ideata da Christo (sarà allestita sul Sebino per venti giorni, dal 18 giugno al 3 luglio). La proposta arriva dalla Cisl bresciana: il sindacato chiede un accordo territoriale per gestire le nuove assunzioni legate all’evento, sul modello di quanto avvenuto a Milano la scorsa estate per coordinare il reclutamento di figure professionali legate alle esigenze dell’esposizione universale. Solo i contratti, sintetizza il sindacato, garantiscono buona occupazione, e per questo motivo va evitata la «scorciatoia» dei voucher.
La macchina organizzativa legata all’evento ideato dall’artista statunitense si è già messa in moto e si stimano ricadute occupazionali significative. Sono previsti almeno 500 posti di lavoro retribuiti nel team che provvederà alla realizzazione dell’opera (tra carpentieri, falegnami e bagnini), ma a questi vanno aggiunte migliaia di persone legate al circuito turistico, ricettivo e commerciale dei principali centri dislocati sul lago d’Iseo (sia sul territorio bresciano che su quello bergamasco), alle prese con un flusso di turisti senza precedenti e concentrato in poche settimane.
«Nei venti giorni di apertura dell’installazione - spiega Alberto Pluda della segreteria provinciale della Cisl - le attività turistiche e commerciali dovranno fare fronte ad una maggiore domanda di servizi e prevedere un incremento del personale attraverso nuove assunzioni».
Per il sindacalista «è arrivato il momento di pensare con quale tipologia contrattuale verranno assunti i lavoratori, e di quali diritti e tutele potranno godere». La Cisl ritiene necessario «elaborare un protocollo di intesa legato all’evento: un accordo territoriale per il lavoro tra sindacato e associazioni di categoria rappresentative sul territorio bresciano, come Confcommercio, Federalberghi e Confesercenti».
Si potrebbe, in quest’ottica fare tesoro dell’accordo sindacale sottoscritto a Milano in occasione di Expo 2015. L’obiettivo è contribuire a creare «nuova e buona occupazione», spiega il segretario provinciale della Fisascat, Valter Chiocci. Un traguardo che potrà essere raggiunto, prosegue il sindacalista, «con una corretta applicazione contrattuale e normativa sia salariale che contributiva, che riduca al minimo il dumping contrattuale che potrebbe crearsi tra i diversi operatori se questi applicassero norme contrattuali e retributive differenti a parità di servizio».
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