Economia

Marchionne: entro il 2018 piena occupazione

  • Abbonati
  • Accedi
Industria

Marchionne: entro il 2018 piena occupazione

  • –Filomena Greco

torino

Un incontro durato un’ora e mezza, negli uffici del Lingotto, per la prima volta dopo gli accordi di Pomigliano senza i segretari dei sindacati confederali ma con solo co i responsabili dei metalmeccanici. Sul tavolo, il tema delle produzioni Made in Italy di FCA, con Sergio Marchionne che ribadisce l’obiettivo della piena occupazione in Italia entro la fine del 2018, conferma i target economici e valorizza i risultati del 2015. La conferma sul rientro in fabbrica di tutti gli addetti Auto del Gruppo lascia soddisfatti i sindacati firmatari mentre la Fiom ribadisce come non rispondere alla domanda di confronto dei metalmeccanici della Cgil è una scelta che però non cancella i problemi, sia negli stabilimenti che girano a pieno regime che in quelli con la cig.

Quasi in contemporanea con l’incontro di Torino sono arrivate le parole di Matteo Renzi che in Aula al Senato ha ribadito la stima nei confronti di Marchionne. «A differenza di altri in questa sala, e anche della mia parte politica, lo ritengo un punto di riferimento molto importante per l’economia italiana – ha sottolineato il premier – e se ci sono dei timidi segnali di ripresa questo deriva anche dal fatto che siamo ritornati a costruire auto in Italia». Marchionne e Alfredo Altavilla, responsabile Emea, hanno presentato i risultati dell’anno scorso e l’update del Business Plan, con la regione Emea che ha raggiunto il break even in anticipo di un anno grazie ai successi di Melfi (produzione di Renegade e 500X) e al Ducato di Atessa. I prossimi step, la Giulia a Cassino, vettura che sarà lanciata sul mercato americano a giugno, e il Maserati Levante a Mirafiori, realizzano quel riposizionamento su segmenti di mercato a maggior valore aggiunto della struttura produttiva di FCA in Italia. Tra le novità, il fatto che Pomigliano, dove quest’anno si dovrebbe ro produrre 200mila Panda, entra nel progetto Alfa e insieme a Cassino sarà deputato a ospitare le produzioni dei modelli “medi” mentre il segmento lusso sarà a Mirafiori. Qui 200 addetti saranno destinati a lavorare su versioni speciali del Ducato mentre negli stabilimenti dei motori di Termoli e Verrone serviranno 200 persone in più entro l’anno. A Modena, poi, una cinquantina di addetti saranno destinati temporaneamente alla Ferrari. La nuova scansione dei modelli Alfa Romeo al 2020 anziché al 2018, «resosi necessario alla luce dell’andamento di alcuni mercati, in particolare quello cinese e quello brasiliano», non comporta un ridimensionamento dei target economici, ribadisce Marchionne, che conferma gli investimenti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA