Economia

La cosmetica italiana sfonda il muro dei 10 miliardi

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La cosmetica italiana sfonda il muro dei 10 miliardi

La bellezza made in Italy cresce oltre le previsioni, sfondando il muro dei 10 miliardi di euro. Sono numeri positivi quelli rilasciati questo pomeriggio da Cosmetica Italia a Cosmoprof Worldwide Bologna, manifestazione che fino a lunedi 21 marzo riunirà 2.500 aziende della bellezza mondiale a BolognaFiere. Il driver dei conti dell’industria cosmetica tricolore è l’export, salito oltre i 3,8 miliardi, +14,3% rispetto al 2014: «La crescita delle esportazioni incide positivamente sulla bilancia commerciale che registra un dato record: 2.000 milioni di euro – ha detto Fabio Rossello, presidente di Cosmetica Italia – In un clima che prevediamo di stabile ripresa per i prossimi esercizi, risulta strategica l’analisi dell’ecosistema digitale per intercettare nuovi trend, avvicinare i consumatori e analizzare le reali necessità delle aziende».

Ma il dato meno atteso e accolto con maggior favore è quello relativo al mercato interno, in crescita del 2,2% grazie alla ripresa di tutti i canali di vendita, fatta eccezione per quelli professionali. In questo scenario globale, in continua evoluzione, le aziende del settore, soprattutto le pmi del made in Italy, non possono prescindere dalla sfida digitale: le vendite online di cosmetici nel 2015 hanno toccato i 170 milioni di euro, in aumento del 19% sullo scorso anno. Merito di una sempre maggiore digitalizzazione delle aziende che stanno conquistando i consumatori con la vendita di prodotti e servizi online, soprattutto via mobile.
La cosmetica, dunque, ha ritrovato il dinamismo auspicato. La cartina di tornasole di questa vitalità sono proprio i padiglioni di Cosmoprof Worldwide Bologna, organizzata da BolognaFiere e Cosmetica Italia e giunta alla sua 49esima edizione: gli addetti ai lavori, gli unici ammessi in fiera nella giornata di apertura, affollano gli stand andando a confermare l’identità spiccatamente internazionale della manifestazione. Non solo, infatti, il 73% degli espositori viene da oltre confine - con ben 25 collettive e una nazione “partner”, la Polonia – ma la parte del leone tra i compratori che si incontrano nei corridoi della fiera di Bologna la fanno mediorientali, russi, tedeschi, francesi. Sono tutti alla ricerca di prodotti insieme innovativi e di qualità: dagli strumenti del mestiere - pennelli da barba, forbici e phon - a creme, profumi e shampoo passando per lettini da massaggio di ultima generazione e strutture per le spa. Il Made in Italy trionfa in ogni settore: dalle spazzole in legno alle creme naturali, fino agli shampoo green e ai prodotti “halal”, conformi ai dettami dell’Islam, cui è dedicata per la prima volta un’intera sezione della fiera. «Diamo il benvenuto a un’edizione ancora più forte rispetto al passato proprio grazie alle oltre 1800 aziende straniere che scelgono Bologna come piattaforma espositiva internazionale e ai compratori che con la loro presenza confermano la leadership di Cosmoprof », ha detto Duccio Campagnoli, presidente di BolognaFiere, tagliando il nastro della manifestazione, cui, nel pomeriggio ha fatto visita anche Ivan Scalfarotto, sottosegretario alle Riforme che raccoglierà le deleghe affidate a Carlo Calenda, viceministro allo Sviluppo Economico uscente. La leadership internazionale di Cosmoprof – che il prossimo 24-26 luglio sarà a Las Vegas con la 14esima edizione di Cosmoprof North America, in piena fase di sviluppo – viene potenziata dal supporto che Ice e Mise danno alla manifestazione anche attraverso programmi di hospitality di compratori stranieri.
Se l’orizzonte della manifestazione, dunque, è sempre più globale, il legame con il territorio è fondamentale: «L’Emilia Romagna, dove l’export nel 2015 è cresciuto del 6-7%, diventa sempre di più una regione del mondo e questa fiera lo dimostra - ha detto Elisabetta Gualmini, vicepresidente della Regione - perché fa da contenitore alla creatività e all’innovazione che rendono unico il made in Italy. A noi istituzioni resta il dovere di creare ambienti favorevoli allo sviluppo di questi moltiplicatori di opportunità».

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